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ROMA

Piazzato un chilo di esplosivo per far saltare in aria l'auto di Ranucci: le indagini sull'attentato

Rafforzata la scorta al giornalista e conduttore di report, indaga l'antimafia. Gli investigatori stanno acquisendo le immagini delle telecamere della zona

Alfredo Zermo

17 Ottobre 2025, 10:35

13:20

Piazzato un chilo di esplosivo per far saltare in aria l'auto di Ranucci: le indagini sull'attentato

Scuote il Paese l'attentato di ieri, attorno alle 22, a Campo Ascolano, alle porte di Roma contro il giornalista e conduttore di Report Sigfrido Ranucci:  le auto di Ranucci e della figlia sono state distrutte da un’esplosione mentre erano parcheggiate davanti all’abitazione. Le fiamme hanno avvolto entrambi i veicoli e hanno danneggiato anche una casa adiacente. Ranucci ha dato notizia dell’accaduto sui social, parlando di “deflagrazioni così forti da scuotere l’intero quartiere”. Sul posto sono intervenuti carabinieri, Digos, vigili del fuoco e polizia scientifica. La Procura competente è stata immediatamente informata e il Prefetto avvisato.

Secondo i primi accertamenti tecnici, un ordigno con circa un chilo di esplosivo sarebbe stato piazzato tra l’auto e un cancello; i residui sono stati sequestrati per le analisi. Gli investigatori stanno acquisendo le immagini delle telecamere della zona per individuare chi abbia collocato la bomba.

Sulla dinamica restano alcuni punti da chiarire: mentre Ranucci e la redazione di Report sui social hanno fatto riferimento a “due ordigni”, gli accertamenti iniziali degli inquirenti convergono al momento su un unico dispositivo esplosivo. Il giornalista e la figlia erano rientrati da poco a casa quando è avvenuta la deflagrazione; “Lei ha posteggiato la sua auto ed è passata da lì venti minuti prima dell’accaduto”, ha raccontato Ranucci, che nella notte ha lasciato l’abitazione scortato dai carabinieri per presentare denuncia. “Sembra che si tratti di un ordigno rudimentale, ma ora bisogna vedere la natura dell’esplosivo. Con tutte le minacce che riceviamo non è semplice risalire alla matrice”, ha aggiunto.

Le indagini sono coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma. Il pm della Dda Carlo Villani, con il coordinamento dell’aggiunto Ilaria Calò, procede per danneggiamento aggravato dal metodo mafioso, in attesa delle prime informative complete delle forze dell’ordine. Solidarietà istituzionale è arrivata dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi: “Piena solidarietà a Sigfrido Ranucci e alla sua famiglia per il grave attentato di cui è stato vittima. Un gesto vigliacco e gravissimo che rappresenta un attacco non solo alla persona ma alla libertà di stampa e ai valori fondamentali della nostra democrazia. Ci sarà il massimo impegno delle forze di polizia per accertare rapidamente gli autori. Ho dato mandato di rafforzare al massimo ogni misura a sua protezione”.

 

Ranucci, volto storico della trasmissione d’inchiesta di Rai3, in passato aveva già ricevuto minacce: proiettili erano stati lasciati nei pressi della sua abitazione. L’episodio di ieri, per potenza e modalità, secondo quanto riportato dai profili social di Report “avrebbe potuto uccidere chi fosse passato in quel momento”. Gli inquirenti lavorano per ricostruire la sequenza degli eventi, la tipologia dell’ordigno e le eventuali responsabilità.