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il sogno

«Dopo la Davis, Roma sia il quinto Slam del tennis», la pazza idea di Binaghi

«Andare da Mattarella è un sogno, soprattutto con questo Presidente della Repubblica: è il massimo della gratificazione e dell’onore che possiamo ricevere in questo momento»

Fabio Russello

24 Novembre 2025, 09:08

«Complimenti ai ragazzi di Coppa Davis, hanno un cuore enorme. Aveva ragione Sinner: abbiamo uno squadrone. Ora l’anno della rinascita per Berrettini e quello della svolta per Cobolli. Il tennis come Tomba: paralizza Rai 1 e fa slittare i Tg. Andare da Mattarella sarebbe un sogno. Un quinto Slam a Roma? Non devo crederci solo io, ma anche il Governo.» Così Angelo Binaghi, presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, intervenuto a “Radio Anch’io Sport” su Rai Radio 1.

«I complimenti vanno fatti ai ragazzi: sono loro che scendono in campo e vincono. E vanno estesi ai loro staff, agli allenatori e alle famiglie. Noi ci godiamo questo momento straordinario», ha precisato Binaghi a proposito della terza Coppa Davis di fila conquistata dall’Italia, la quarta complessiva. «Anche stavolta Sinner aveva ragione: abbiamo uno squadrone. Non dovevamo lamentarci delle assenze, ma pensare a vincere con ciò che avevamo, che è moltissimo, e ce l’abbiamo fatta. I ragazzi hanno mostrato un cuore così grande. Complimenti al capitano Volandri, capace di creare un clima fantastico», ha aggiunto il numero uno della FITP.

Sul futuro immediato, Binaghi ha rilanciato: «“L’anno della rinascita di Berrettini” e “quello della svolta definitiva di Cobolli”? Due titoli perfetti. Tra i nostri obiettivi c’è rendere il più longevi possibile Berrettini tra gli uomini ed Errani tra le donne. Sono punti di riferimento per generazioni di atleti e atlete con grande passione e principi solidi, che vogliono lottare e regalare emozioni agli italiani. Siamo felici di averli con noi».

Capitolo tv: «Dobbiamo ringraziare la Rai e il suo amministratore delegato, che ha creduto in noi e ha portato la Coppa Davis sulla prima rete del servizio pubblico. Ha vinto una grande scommessa: finalmente il tennis paralizza Rai 1 e rinvia il Tg, come ai tempi di Tomba. Per noi dirigenti è la più grande vittoria degli ultimi dieci anni», ha sottolineato.

Sulle ATP Finals e i rapporti istituzionali: «Con Abodi c’è un’amicizia di lunga data e una totale condivisione degli obiettivi. Non abbiamo ancora affrontato il tema della sede nel prossimo quadriennio; l’anno prossimo si giocherà certamente a Torino. Lo ringrazio perché ci è stato vicino ieri, era stato anche a Malaga quando abbiamo vinto la prima Davis. Questo successo è anche merito suo: ha colto al volo l’opportunità che a dicembre sono riuscito a strappare ai dirigenti ITF per portare la Davis in Italia per tre anni. Non pensavo sarebbe stato così deciso: è stato premiato, perché questo grande risultato sportivo, di pubblico e di ricchezza lasciata sul territorio è soprattutto suo», ha rimarcato Binaghi.

Sulla sede emiliana: «Per la Davis a Bologna dobbiamo sempre migliorare. Ci sarà un palazzetto nuovo, accanto allo stadio provvisorio costruito all’interno della Fiera di Bologna. Avremo un vero palazzetto dello sport», ha assicurato.

Poi un invito alla prudenza: «Dobbiamo continuare a lavorare con i piedi per terra. Se ci riusciremo, nei prossimi dieci anni continueremo a toglierci grandi soddisfazioni. Due anni fa Sinner disse a Berrettini che avrebbero vinto la Davis insieme ed è successo. Berrettini a sua volta l’aveva promesso a Cobolli: un giorno l’avrebbero sollevata insieme. Sarei curioso di sapere ora Cobolli a chi l’ha detto (ride, ndr). Qualcuno lo troveràà», ha sorriso il presidente.

Sull’auspicata visita al Quirinale: «Andare da Mattarella è un sogno, soprattutto con questo Presidente della Repubblica: è il massimo della gratificazione e dell’onore che possiamo ricevere in questo momento. Finita la Davis, per me parte un secondo torneo: radunare tutti i ragazzi e le ragazze prima che partano per le vacanze. È l’unica settimana in cui possono riposare prima di prepararsi per la stagione australiana. Ce la metterò tutta, speriamo di farcela».

Infine, un pensiero a una leggenda azzurra e uno sguardo al futuro: «Pietrangeli? Nicola è la resurrezione del tennis in Italia: abbiamo costruito questa federazione seguendo lui, i suoi valori e i suoi principi. Siamo tutti con lui, perché si rimetta in grande forma. Quinto Slam a Roma? Assolutamente sì. L’importante è che non ci creda solo io: deve crederci anche il Governo», ha concluso Binaghi.