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Il caso

L’Intelligenza Artificiale approda in un processo per omicidio

Il caso giudiziario catanese: la simulazione con l’IA è diventata la prova regina della difesa. «Sullo stesso piano dell'accusa»

Laura Distefano

23 Dicembre 2025, 05:59

La dinamica di un omicidio ricostruita grazie all'Intelligenza Artificiale. Accade in un'aula di giustizia catanese. Sul proiettore si susseguono le immagini della simulazione che mostrano le varie fasi di un delitto avvenuto nei pressi di un deposito di mezzi pesanti in una cittadina etnea. La visione del trailer è stato uno dei passi cruciali dell'arringa del legale dell'imputato. La ricostruzione, infatti, si è basata sulle indicazioni raccolte dal collegio difensivo e consegnate al perito informatico nominato. Il consulente Giuseppe Suraci ha, quindi, predisposto la realizzazione del video che ha avuto come scena madre spazi e attori reali. La battaglia fra accusa e difesa in questo caso giudiziario è la contestazione del reato. Per la procura infatti è stato omicidio, per l'avvocato Francesco Messina invece fu legittima difesa.

La novità non è l'avvento dell'IA nel processo penale, «ma l'importante supporto - dice l'avvocato Messina - che questa tecnologia può apportare alla difesa. Chi dice che l'Intelligenza Artificiale sia nemica del processo si sbaglia. Perché è il modo di gestirla e la finalità per cui la si utilizza che fa la differenza. L'apporto dell'IA ha permesso in questo processo, e quindi in generale nei procedimenti penali, di ribilanciare i pesi e i contrappesi fra accusa e difesa nella formazione della prova nel dibattimento. Io ricordo da laureando nel caso di Marta Russo avvenuto nel 1997 all'Università La Sapienza di Roma - spiega Messina - si usavano delle illustrazioni grafiche per poter dimostrare la direzione dei proiettili e la dinamica del ferimento mortale. Oggi l'approdo dell'Intelligenza Artificiale anche sul banco della difesa ha permesso di riallineare le regole del giusto processo e del contraddittorio. L'IA diventa uno strumento tecnico, come lo sono le intercettazioni o la prova scientifica del Dna.

Il penalista, grazie all'IA, ha potuto «offrire ai giudici della Corte d'Assise e ai giudici popolari una ricostruzione alternativa di come è avvenuta la morte della vittima non solo con una descrizione documentale ma anche video. E le assicuro che l'impatto difensivo è più incisivo. Le parti, accusa e difesa, possono affrontare il processo sullo stesso piano».