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sicurezza alimentare

In un ristorante di sushi nel Catanese il pesce di dubbia provenienza: multe e sequestri (Video)

A Paternò il servizio di controllo coordinato dalla task force della questura etnea a garanzia di lavoratori e clienti

Francesca Aglieri Rinella

03 Novembre 2025, 13:25

14:37

Dagli 80 chili di alimenti - tra cui diversi prodotti ittici destinati alla preparazione di sushi - senza etichettatura e senza alcuna documentazione che ne attestasse la tracciabilità al lavoratore in nero: ancora una significativa operazione di controllo ad ampio raggio è stata coordinata dalla polizia a Paternò, nel catanese, a garanzia della legalità e a tutela della sicurezza dei cittadini. L’articolato servizio è stato coordinato dai poliziotti del Commissariato di Adrano e si è sviluppato in sinergia con gli enti istituzionali che costituiscono la task force coordinata dalla questura di Catania.

La prima fase dell’attività si è concentrata nell’ispezione di un noto ristorante di cucina orientale, in una zona di Paternò particolarmente frequentata dai giovani.

Oltre agli agenti del Commissariato di Adrano, sono stati impegnati i poliziotti del Reparto Prevenzione Crimine "Sicilia Orientale", il personale del Nucleo Operativo Regionale Agroalimentare Sicilia del Corpo Forestale della Regione, i medici e i tecnici dell’Asp etnea, gli ispettori dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro e gli agenti della Polizia Locale di Paternò.

Le verifiche in cucina hanno permesso di trovare e sequestrare 80 chili di alimenti. Il Corpo Forestale ha provveduto a sanzionare il titolare per 1.500 euro. Un’ulteriore sanzione è stata contestata dal personale dell’Asp per 1.500 euro per l’idoneità dei luoghi di lavoro, impartendo alcune prescrizioni affinché il titolare provveda ad una serie di adempimenti entro 30 giorni.

Durante le ispezioni nel locale, lo Spresal ha rilevato alcune gravi violazioni alla normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro e denuncerà il titolare per la presenza di dispositivi di sicurezza non idonei nella cassetta di primo soccorso, per la mancata indicazione delle uscite di emergenza. Sono state elevate sanzioni per 4.500 euro.

I controlli sulla documentazione a supporto delle posizioni lavorative del personale dipendente da parte dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro hanno fatto emergere un caso di lavoro nero. Per le anomalie riscontrate sulla condizione contrattuale di un lavoratore, il titolare è stato sanzionato per 1.950 euro. Inoltre, è stata rilevata la mancata tracciabilità del pagamento delle retribuzioni per un altro lavoratore, per cui è stata applicata un’ulteriore sanzione pari a 3.333,32 euro.

Oltre all’ispezione sono stati eseguiti una serie di controlli alla viabilità e sanzionati automobilisti e centauri indisciplinati con sanzioni per oltre 20mila euro.