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IL COMMENTO

Conte e Neres, Allegri e Leao, Chivu e Lautaro, Spalletti e Yldiz: Napoli, Milan, Inter e Juve volano grazie ad allenatori e campioni

La Roma non esce ridimensionata, ma il problema è lo stesso di sempre: senza una prima punta vera, Gasperini ha già fatto tanto (troppo)

Alfredo Zermo

30 Novembre 2025, 23:37

Conte e Neres, Allegri e Leao, Chivu e Lautaro, Spalletti e Yldiz: Napoli, Milan, Inter e Juve volano grazie ad allenatori e campioni

Il Napoli si riprende la vetta e la divide con il Milan, classifica sempre cortissima. Antonio Conte sulle ali di Neres, il 4-3-3 che funziona, un primo tempo sostanzioso e la gestione con un solo rischio. Se pensiamo alle paturnie e alle polemiche, Conte ha ripristinato la normalità, riabbracciando la squadra che ha sempre avuto e che doveva soltanto ritrovare. La Roma non esce ridimensionata, ma il problema è lo stesso di sempre: senza una prima punta vera, Gasperini ha già fatto tanto (troppo). Ferguson inconsistente, Soulé mai in partita, Baldanzi finto centravanti sbatte su Milinkovic-Savic nel finale e qualche rimpianto resta. Se lo aiuteranno a gennaio, Gasp potrà continuare a divertirsi disegnando il suo calcio.

L'Inter che passa a Pisa, sbrogliando una pratica non semplice, è un inno a Lautaro Martinez che si sblocca con una doppietta e sale sul gradino numero quattro nella classifica dei marcatori nerazzurri di tutti i tempi. Lautaro nasconde piccole sofferenze causate da un Pisa organizzato, la parola d'ordine ora è quella di ritrovare normalità imponendo un organico di assoluto livello. L'Atalanta che riparte è già collegata con Palladino, impressionante il digiuno perenne della Fiorentina (appena 6 punti e nessuna vittoria in 13 giornate).

Gli anticipi del sabato sono stati proficui per Juventus e Milan, ma con un distinguo inevitabile. La Juventus ha dato le carte in mano a Luciano Spalletti, libertà assoluta e incondizionata, nel tentativo di recuperare il terreno perso in virtù di scelte (per esempio la conferma di Tudor) che sono state contraddette nel giro di poche settimane. Spalletti è un allenatore top, inutile disquisire, che deve sperimentare le sue qualità quando sale sul treno in corsa, non ne è troppo abituato e lo dice la sua storia. Ma ci sono le condizioni per uscire dal tunnel, la Juve sta proponendo sprazzi spallettiani nella speranza che larghe fette di partita si trasformino in un'esibizione unica. Due cose vanno evidenziate: lo stiramento di Vlahovic è una brutta notizia, bastonata difficile da digerire proprio nel momento strategicamente più delicato della stagione; Yildiz oggi è la torcia della Juve per uscire definitivamente dal tunnel, la sua presenza è una garanzia di qualità, non ci sono pause che possano giustificare un'esclusione, il contratto andrebbe messo a posto per scacciare qualsiasi tipo di sirena.

Il Milan ha vinto quasi tutti gli scontri diretti possibili e immaginabili, procede a ritmi vertiginosi, numeri talmente di spessore che rendono superflua qualsiasi disquisizione sulla qualità del gioco. Allegri non è per lo spettacolo, lo sappiamo da quando allena, ma per la concretezza. Il nuovo Leao nel segno della continuità, pur in un ruolo non suo, è la cartolina a colori che autorizza ogni tipo di sogno, a maggior ragione dentro un equilibrio del genere. Servirebbe giustamente un attaccante da 15 gol, ma poi pensi che Pulisic e Leao sono indispensabili, così ti interroghi sull'opportunità di modificare in corsa una formula che funziona. Quindi, attenzione alle valutazioni prima della scelta definitiva: gennaio è sempre un mese particolarmente complicato per chi fa mercato.