uefa league
Bologna in dieci per un’ora, ma non crolla: pari con il Brann
Espulso Lykogiannis dopo 22’ in un episodio discusso. I rossoblù soffrono, poi reagiscono e sfiorano la vittoria: decisivo il portiere Dyngeland
Il Bologna ritrova Vincenzo Italiano in panchina, ma non la vittoria che avrebbe potuto dare una svolta al percorso in Europa League. Arriva però un punto prezioso: i rossoblù restano in dieci per oltre un’ora dopo l’espulsione di Lykogiannis, molto contestata, ma nonostante l’inferiorità numerica sfiorano il successo, confermando carattere e solidità. Finisce senza reti contro il Brann, con il portiere norvegese Dyngeland migliore in campo e decisivo nel finale, quando la squadra di Alexandersson è apparsa in difficoltà.
Italiano tornava in panchina dopo il ricovero per una polmonite. Cambia sei undicesimi rispetto alla vittoria di Parma, cercando un risultato che rilanci la corsa ai primi otto posti. Il Bologna parte bene, ma al 22’ Lykogiannis, dopo un contrasto, colpisce lo stinco di Kornvig: per l’arbitro Schlager è rosso diretto, decisione che scatena proteste e dubbi. Con l’uomo in più il Brann prende campo: Haaland mette in difficoltà la difesa, ma i rossoblù si salvano e vanno al riposo sul 0-0.
Nella ripresa il Bologna reagisce e, pur in dieci, comanda il gioco, spingendo con cross e corner. Castro sciupa una grande occasione dopo una mischia, poi Dyngeland è decisivo sul colpo sicuro di Ferguson e sul colpo di testa di Lucumí. Nel finale Pedersen mura Odgaard.
Il Bologna prova fino all’ultimo a vincerla, ma si deve accontentare di un pareggio che però mantiene aperta la corsa ai playoff europei e restituisce alla squadra il suo allenatore.