In attesa del Milan, l’Inter torna in vetta alla classifica, appaiata a Roma e Napoli, grazie allo 0-1 maturato all’Olimpico: decide Bonny dopo appena sei minuti.
I nerazzurri si confermano bestia nera dei giallorossi, che si scuotono solo nella ripresa senza però capitalizzare le numerose opportunità create.
Per Cristian Chivu è la prima volta da allenatore contro il club che lo lanciò sui palcoscenici europei. L’accoglienza dello stadio è fredda, segno di una frattura mai sanata: da difensore, il romeno lasciò la Roma per passare proprio all’Inter rifiutando Real Madrid e Barcellona. Vent’anni dopo siede sulla panchina nerazzurra, raccoglie l’eredità di Simone Inzaghi e infligge un brutto scherzo alla sua ex squadra.
Le scelte iniziali: Chivu conferma il tandem Bonny-Lautaro per sopperire all’assenza di Thuram; sul fronte opposto Gasperini tenta la mossa del falso nove, lasciando fuori Dovbyk e Ferguson e avanzando Dybala, supportato da Pellegrini e Soulé. Un’idea già vista nell’unico ko fin qui, con il Torino.
Avvio in salita per i capitolini: al 6’ la retroguardia si addormenta, Mancini e Ndicka perdono Bonny e Celik lo tiene in gioco. L’ex Parma scappa verso Svilar e firma lo 0-1. L’Inter prende campo e potrebbe allungare, ma spreca, come nel caso di Mkhitaryan, che calcia fuori da posizione favorevole e senza pressione.
I nerazzurri hanno più gamba e dominano la mediana con Barella e Calhanoglu, approfittando dei ripetuti errori in costruzione dei giallorossi, costretti ai lanci lunghi senza trovare riferimenti offensivi. La scommessa del falso nove non paga e Gasperini rinvia i cambi all’intervallo.
Le correzioni arrivano al 55’: fuori Pellegrini e Ndicka, dentro Dovbyk e Ziolkowski. L’atteggiamento della Roma migliora. In apertura Svilar salva su Bonny, poi sono i padroni di casa a creare le palle-gol più nette: due volte Dybala, quindi Celik, Hermoso, Dovbyk e Soulé sfiorano il pari. Sommer si oppone con interventi decisivi, coadiuvato dalle chiusure di Acerbi, e il risultato resta inchiodato sullo 0-1.
Chivu irrobustisce la cerniera con Frattesi al posto di Calhanoglu, quindi richiama Lautaro, affaticato dal viaggio in Argentina, per Pio Esposito, e poco dopo toglie anche Bonny per Susic: scelta prudente, mentre la Roma lancia il tutto per tutto.
Nel forcing finale entrano anche Ferguson, Bailey e Baldanzi, ma l’assedio non sortisce effetti. Al triplice fischio festeggia l’Inter, di nuovo in cima almeno per una notte. Dopo sette turni i punti sono 15, gli stessi di Roma e Napoli. Si attende il responso di Milan-Fiorentina: in caso di successo, i rossoneri balzerebbero in solitaria al primo posto.