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Six Kings Slam: Sinner devastante all'esordio
Jannik batte agevolmente in due set il greco Tsitsipas, in semifinale l'ennesima sfida con Nole Djokovic

L'esultanza del campione azzurro
Tutto piuttosto facile per Jannik nell’esordio al Six Kings Slam. Contro Stefanos Tsitsipas, l'azzurro ha avuto quasi sempre il pieno controllo del match, giocato in sicurezza. Sul cemento di Ryad si é visto in campo un solo "re". Risultato un netto 6-2, 6-3 in un’ora e un quarto di gioco, praticamente a senso unico per il campione in carica, soprattutto in risposta, tanto che Tsitsipas ha perso la battuta sei volte su nove turni di battuta.
Tornato ad impugnare la racchetta dieci giorni dopo il ritiro per crampi a Shanghai, Sinner é partito subito forte, togliendo il servizio all’avversario. Break poi confermato in rimonta. L'azzurro si é ritrovato sotto 15-40 dopo tre errori, ma ha rimediato con quattro punti consecutivi. Da qui i game sono corsi via veloci, tutti nella stessa direzione, fino al 5-0, quando Sinner ha ceduto a sua volta il servizio. Il greco, finalmente in partita, si è poi portato sul 5-2. Ma qui Sinner ha deciso di non illuderlo oltre ed ai vantaggi ha vinto 6-2 il primo set in 35'. Il secondo set é iniziato sulla falsariga del primo: break immediato di Sinner, che ha ripreso l’iniziativa, fino a portarsi sul 3-0. Qui é arrivato il contro break di Tsitsipas, consolidato con il 3-2. Sul 4-3 il greco ha chiesto l'intervento del fisioterapista per un problema alla schiena. Non si é deconcentrato Sinner, che ha chiuso con il punteggio di 6-3.
"E' bello tornare qui, vedere tanta gente venuta qui per seguire la partita. Il primo incontro non è mai facile, è un campo indoor strano perché la palla rimbalza tanto: con le palle nuove è rapido poi si rallenta un po' - ha detto Jannik Sinner subito dopo il match con il greco - Con Stefanos ci conosciamo meglio, con il tempo siamo migliorati. Oggi però so come affrontarlo tatticamente, come gestire le partite con lui. Cerco di essere aggressivo in risposta, poi credo di aver servito bene nei momenti importanti".
Nel prossimo turno, ovvero in semifinale, il tennista altoatesino sfiderà il serbo Novak Djokovic rinnovando una sfida che ormai negli ultimi anni è diventato un appuntamento spettacolare per gli amanti del tennis nel quale il campione azzurro ha trionfato confermando un processo di crescita ormai più che consolidato. "Novak è un esempio, ha ancora fame di vittoria - ha detto Jannik rinnovando il massimo rispetto per il serbo - E' bello avere un campione come lui che compete ad alto livello nel circuito, lo sport ha bisogno di questo. Sarà una partita complicata, ci siamo affrontati tante volte. Le condizioni di gioco, e la distanza breve rispetto agli Slam - ha aggiunto Sinner - penso possano aiutare Djokovic. E' in forma incredibile, e non si può sottovalutare questo aspetto. Sarà anche un gioco mentale, e da questo punto di vista è uno dei più forti che abbia mai giocato a tennis. Cercheremo di giocare il tennis migliore possibile e vedere come andrà. Siamo qui soprattutto per divertirci e per divertirvi, per portare del buon tennis al pubblico".
Qualche ora prima, nel primo quarto di finale si erano affrontati Taylor Fritz e Alexander Zverev. Ha vinto lo statunitense, che in due set (6-3, 6-4) ed un’ora esatta di gioco ha eliminato il tedesco, apparso piuttosto svogliato, ed in semifinale affronterà Carlos Alcaraz. In prospettiva, quindi, Sinner potrebbe ritrovare in finale proprio il rivale spagnolo che gli soffiato la vetta del ranking mondiale da poco: "E' bella la rivalità con Carlos, ci sono tante dinamiche. In campo cerchiamo di dare il meglio, siamo comunque buoni amici fuori. Cerchiamo sempre di spingerci l'un l'altro a migliorarci".
Lo spagnolo, testa di serie n.1, ha difeso la scelta di partecipare al ricco torneo-esibizione, nonostante le perplessità di molti sul calendario troppo affollato e sulle fatiche alle quali i campioni della racchetta sono sottoposti. "Molti discutono del calendario - ha detto il numero 1 del ranking mondiale - e del fatto che i giocatori prima si lamentino del calendario e poi giochino le esibizioni. Capisco le critiche, ma giocare le esibizioni è mentalmente meno impegnativo dei tornei ufficiali. Lì hai 15 o 16 giorni di fila in cui devi essere molto concentrato e questo é fisicamente impegnativo. Qui abbiamo solo uno o due giorni di divertimento giocando a tennis, ed è fantastico».
Dato per scontato che a muovere tutto attorno al torneo di Ryad sia il colossale montepremi, Alcaraz ha ribadito: «Giocare qui non è così impegnativo come quando affronti due settimane di un torneo». Motivo per il quale, é arrivato in Arabia Saudita nonostante l’infortunio alla caviglia non sia ancora del tutto superato. «Non mi sento al 100%. Ho qualche dubbio quando mi muovo in campo. Ma sono migliorato molto - ha aggiunto Alcaraz - ed ho intenzione di competere e fare bene qui».