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Conservatorio V. Bellini

Cinque anni di sfide, una storia di successo

L’Orchestra sinfonica del Conservatorio “V. Bellini” di Catania conclude il suo primo quinquennio di attività, forte di importanti successi internazionali

Redazione La Sicilia

18 Ottobre 2025, 12:29

Cinque anni di sfide, una storia di successo

È il 21 gennaio 2020: sul palcoscenico del Teatro Massimo Bellini debutta l’Orchestra sinfonica del Conservatorio “V. Bellini” di Catania. Sul podio – ma anche nella duplice veste di solista del celeberrimo Concerto per pianoforte e orchestra in la minore di Schumann – sale Epifanio Comis, direttore dall’istituzione dal novembre precedente, cui si deve l’idea di creare una compagine di novanta elementi, della quale fanno parte i migliori allievi dell’istituzione, “accompagnati” dai rispettivi docenti di strumento. Un successo lusinghiero, solo temporaneamente archiviato a causa dell’emergenza pandemica.

«È stata una scelta strategica, quella che ho condiviso con il direttore Comis – spiega Carmelo Galati, presidente del Conservatorio etneo. L’idea di fondare un’orchestra sinfonica è stata fondamentale per varie ragioni, oltre quella – più evidente – di costruire un laboratorio permanente per permettere agli studenti di mettere in pratica e affinare il lavoro precedentemente condotto nelle aule di studio. Da una parte, infatti, questo ci ha consentito di instaurare una preziosa rete di collaborazione con altre istituzioni musicali locali, per ottenere una significativa ricaduta sul territorio della presenza del Conservatorio a Catania e, più in generale, nella Sicilia orientale.» Una visione politica ad ampio raggio, confermata dal lavoro di Comis, che ha rivoluzionato la programmazione dell’istituto musicale: «Ciò che mi premeva era che l’Orchestra sinfonica diventasse lo strumento più importante per l’internazionalizzazione dell’istituzione, uno degli obiettivi principali che la governance si era prefissa: l’eccellenza cui miriamo può nascere solo dal confronto con le più qualificate realtà musicali. E, alla luce di quanto è avvenuto, sono lieto di poter affermare che lo scopo è stato pienamente raggiunto

Già dall’autunno del 2021, infatti, le attività dell’Orchestra sinfonica del Conservatorio sono riprese grazie alla fruttuosa collaborazione con due main partner, i più rappresentativi del territorio catanese: il Teatro Massimo Bellini e l’Associazione musicale etnea. Il primo, infatti, ha ospitato tutte le inaugurazioni degli anni accademici dell’ente, nel corso delle quali è sempre stato previsto un concerto con partecipazioni solistiche di assoluto rilievo, come quelle del mezzosoprano Marianna Pizzolato o del clarinettista Darko Brlek. L’Associazione musicale etnea, benemerita nella diffusione del repertorio contemporaneo, ha invece avviato un percorso virtuoso con il Conservatorio, poiché i concerti realizzati sono stati l’esito di masterclass di perfezionamento con grandi nomi del panorama musicale internazionale: si citeranno su tutti i nomi di Charles Dutoit, leggendaria bacchetta svizzera, protagonista di una memorabile lettura della Sinfonia n. 9, “Dal nuovo mondo”, di Antonín Dvořák; o ancora del violinista Andrey Baranov, della violoncellista Natalie Clein o del pianista Barry Douglas, presenze solistiche smaglianti per concerti preparati e maturati insieme con gli studenti.

Ma è nel 2024 che l’Orchestra sinfonica del Conservatorio di Catania mette a segno i primi due successi internazionali: a fine luglio, completate le attività didattiche, la compagine vola al Festival di Lubiana, dove si esibisce in un omaggio a Vincenzo Bellini che prevede la partecipazione del soprano Serena Sáenz. Pochi mesi più tardi, a dicembre, invitato dal Ministro della Cultura rumeno, Comis è di nuovo sul podio del concerto di gala che si svolge all’Ateneul Român di Bucarest, tempio della musica europea in raffinato stile neoclassico. Dopo il grande successo del concerto alla Philarmonie di Berlino, l’agenda dell’Orchestra è fitta di nuovi impegni, frutto del lavoro su scala internazionale di Comis: ben due sono le trasferte previste nei primi mesi del nuovo anno a Vienna, al Konzerthaus e alla Halle E+G, nel dinamico Quartiere dei musei. Due nuove sfide, in vista di altri ambiziosi traguardi.