Asse Fdi-Pd
Depositata la proposta di legge "Liberi di Scegliere": «Diamo un futuro ai figli dei mafiosi»
Le prime firmatarie sono la senatrice siciliana Rando e la presidente dell'Antimafia Colosimo. Il pdf si ispira al progetto del giudice Di Bella
«Abbiamo depositato la proposta di legge che si ispira al protocollo “Liberi di scegliere”, un passo ulteriore nella semina degli ideali della legalità, della solidarietà e nella difesa dei minorenni e delle madri come strumento di contrasto alla mafia», così ha scritto la senatrice siciliana del Pd, Enza Rando, sul profilo Facebook. Si chiude(e si apre) un percorso che era cominciato già diversi mesi fa a Roma: la proposta di legge, trasversale, arrivata in Parlamento porta come prima firma in Senato quella di Rando, per la Camera invece la prima firma è della Presidente della commissione Antimafia Chiara Colosimo. Quando si vuole i colori politici si mettono da parte, dunque. E così è stato per questa proposta che trae piena ispirazione dal progetto “Liberi di Scegliere” ideato dal giudice Roberto Di Bella (nella foto), che lo ha applicato prima a Reggio Calabria e poi a Catania, dove attualmente è presidente del Tribunale dei Minori.
«L’obiettivo - spiega Rando - è costruire un quadro normativo che permetta allo Stato di proteggere concretamente i figli e le figlie delle famiglie mafiose e le madri, considerandole per quello che spesso sono: famiglie maltrattanti, in cui i bambini e gli adolescenti vengono cresciuti dentro una cultura di violenza e indottrinamento mafioso. Il testo - conclude la senatrice - è stato condiviso in Commissione antimafia dai rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari: un segnale importante di unità per la protezione dei minori e nella lotta alla criminalità organizzata».
La proposta di legge si compone di dodici articoli che vogliono colmare un vuoto legislativo, fornendo un aiuto concreto ai minori che vivono in contesti mafiosi e degradati. E che non riguardano, quindi, solo Sicilia e Calabria. Si punterà, quando necessario e in casi limite, alla decadenza o limitazione della responsabilità genitoriale con l’affido del minore ai servizi sociali, in comunità o in famiglie residenti in altre regioni. La proposta di legge Colosimo-Rando tocca anche i minori di venticinque anni, ma destinatari da minorenni delle misure previste dalla proposta di legge, sostenendoli «affinché non ritrattino la loro scelta». Una «legge scudo» anche per le ragazze che come «donne di mafia» sono intrappolate in matrimoni e rapporti stabiliti da padri e mariti boss.