L'allarme più pesante lo lancia Libero Gioveni, capogruppo di Fratelli d’Italia, che dopo un’audizione in commissione Bilancio denuncia il rischio che due cause parallele possano portare a un aggravio per le casse comunali tra i 36 e i 99 milioni di euro. Da un lato la condanna inflitta ad Ato3 a pagare 19 milioni a Messinambiente, dall’altro l’azione risarcitoria dei curatori fallimentari della stessa società, che chiedono circa 80 milioni di euro, cifra ridimensionata dal Ctu a 36 milioni ma ancora tutta da definire. «È un macigno che potrebbe condizionare pesantemente le scelte amministrative future», avverte Gioveni, che intanto propone che il Comune chieda al Governo poteri speciali per traffico e sicurezza, come avvenne nel 2008. E segnala il simbolo del degrado urbano: «Il parcheggio di via Sciva, abbandonato da vent’anni e ormai avvolto dalla vegetazione».
Più politico l’affondo di Antonio Barbera, coordinatore cittadino di Forza Italia: se il trasporto pubblico e il servizio rifiuti funzionano meglio, per Barbera si rischia però di «scambiare l’ordinario per lo straordinario». «Critiche solo costruttive», sottolinea Barbera, mentre punta il dito sulla gestione della mobilità, considerata «contraddittoria»: «Piste ciclabili vuote, carreggiate ristrette e un centro che perde vitalità a causa delle difficoltà di accesso. Il Pums non impone dove realizzarle: questa impostazione sta scoraggiando presenze e attività economiche», sostiene. Secondo il forzista, anche il commercio risulta indebolito da alcune scelte urbanistiche, in una città che già affronta spopolamento e calo demografico: «I giovani non restano senza sviluppo. L’economia non si fa solo con concorsi pubblici». Altro punto critico è l’assenza di una strategia per un porticciolo turistico, pubblico o privato: «Si continua a non sfruttare la nostra vocazione marittima, mentre interi settori della cantieristica preferiscono andare a Milazzo o Capo d’Orlando». Pur riconoscendo i miglioramenti su Atm e rifiuti, Barbera frena gli entusiasmi: «Sono passi avanti, ma ordinari. Messina è una città metropolitana e ogni opera dovrebbe avere respiro metropolitano, soprattutto in vista del Ponte, che sarà un’occasione straordinaria per la città». A fargli eco anche il coordinatore provinciale, Gaetano Duca, che punta il dito su Tari ed Imu: «Sono alle stelle, facile sistemare i conti sulle spalle dei cittadini».
Cosimo Oteri (Lega) tiene a specificarlo: «Non si tratta di attacchi, ma di esigenze di chiarezza». Uno su tutti è il caso Salva Colline, per il quale il consigliere chiede informazioni precise sui crediti edilizi e sui possibili risarcimenti: «A maggio il giudice valuterà le richieste. Potrebbero essere milionarie e non abbiamo un quadro completo». Sul piano urbanistico e sociale insiste la critica della Lega: Oteri punta il dito anche sul Risanamento, considerato una «sconfitta evidente»: «A Messina esistono ancora 1.400 baracche, mentre Arisme dispone di 7 milioni da un anno senza aver acquistato un solo immobile. I fondi scadono il 31 marzo 2026. Anche l’edilizia popolare è in ritardo, con 17 milioni fermi e 1.550 famiglie in graduatoria. È una ferita aperta che richiede interventi urgenti e non più rinviabili», conclude il leghista.