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Appalti truccati, la proposta di Manlio Messina: «Le gare siano gestite dall'IA»

L'ex uomo forte di FdI rilancia la sua idea per evitare condizionamenti: «Usiamo l'intelligenza artificiale»

Fabio Russello

07 Novembre 2025, 08:05

Appalti truccati, la proposta di Manlio Messina: «Le gare siano gestite dall'IA»

Manlio Messina

Sicilia, appalti pubblici e inchieste: il deputato Manlio Messina rilancia l’idea di affidare all’intelligenza artificiale la gestione delle procedure di gara, ricordando che una sua proposta in tal senso era stata già formulata mesi fa e, a suo dire, inspiegabilmente respinta dal ministero competente. «Quanto sta emergendo in Sicilia dalle indagini sugli appalti pubblici — ferma restando la presunzione di innocenza e nella piena fiducia che gli indagati sapranno chiarire le proprie posizioni — rilancia con forza una questione che avevo posto già molti mesi fa: l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella gestione delle procedure di gara e degli appalti pubblici. È singolare — e francamente inspiegabile — che la mia proposta in tal senso sia stata respinta dal ministero competente», afferma Messina.

Per l’esponente politico, è ormai prioritario «sottrarre alla discrezionalità umana fasi così delicate e affidarle a sistemi di intelligenza artificiale in grado di operare secondo criteri di giustizia, imparzialità e meritocrazia». Un modello «digitale e automatizzato, supervisionato in modo trasparente, garantirebbe finalmente regole uguali per tutti e ridurrebbe drasticamente il rischio di interferenze e condizionamenti politici o personali», aggiunge. Messina propone inoltre, in ambito sanitario, di sperimentare il sorteggio per le posizioni apicali «per assicurare pari opportunità e trasparenza nella selezione dei dirigenti». E conclude con un duplice appello: «Mi auguro che il presidente Schifani voglia valutare queste proposte con attenzione e che il governo nazionale apra finalmente una riflessione seria su come mettere fine a certe distorsioni, restituendo fiducia ai cittadini e dignità alla buona politica».