le poltrone di sottogoverno
«Un medico alla guida dello Iacp, un ragioniere al Parco». Le opposizioni contestano le nomine del centrodestra
La commissione Affari istituzionali ha ratificato i nomi proposti dalla maggioranza. Votano contro Pd e M5s, che attaccano: «Curricula inadeguati, non rispettate le norme»

È giusto che un medico vada a dirigere un Istituto autonomo per le case popolari? O che un diplomato in ragioneria guidi un Parco? Se lo chiede il Movimento 5 stelle davanti alle nomine ratificate stamattina dalla commissione Affari istituzionali che riguardano gli Iacp, i Parchi e i consorzi universitari dell'isola. Scelte condivise a tavolino dalla maggioranza di centrodestra nei mesi scorsi. Qui la mappa completa delle nomine e la spartizione tra i partiti.
«Con questo passaggio - ha commentato l'assessora al Territorio Giusi Savarino - diamo ai Parchi una governance autorevole, stabile e competente. Nei Consigli di ciascuno di essi, inoltre, abbiamo rimesso a titolo gratuito i sindaci dei Comuni ricadenti nei rispettivi comprensori, facendo sì che questi enti siano davvero rappresentativi. Grazie a questo nuovo assetto e all’aumento di risorse appostate in bilancio, mi auguro che, con il supporto del mio assessorato, i Parchi riescano a programmare il futuro per dare una prospettiva di sviluppo sostenibile ai territori».
Di tutt'altro avviso le opposizioni che sottolineano come alcuni curricula siano del tutto inadeguati. «Altra imbarcata di nomine discutibili, con tanti personaggi con un passato politico alle spalle e alcuni con un curriculum a nostro avviso inadeguato - attaccano i deputati del M5s Angelo Cambiano e Lidia Adorno, componenti della commissione Affari istituzionali dell'Ars - Basti pensare che agli Iacp di Caltanissetta e di Messina sono finiti due medici, Calogero Valenza e Giuseppe Picciolo, mentre un diplomato in ragioneria (Giuseppe Ferrarello) è finito all'Ente Parco delle Madonie». I pentastellati richiamano la legge che detta le regole per le nomine degli Iacp: «Ci chiediamo quanto abbia a che fare una laurea in medicina con un Istituto Case Popolari, visto che la legge 19 del '97, che integra la legge 35 del '76 e che regola le nomine, prevede come requisito un titolo di studio adeguato all'attività dell'organismo interessato».
Stessi toni dal Pd, che punta il dito soprattutto sulle nomine nei Parchi, tema sollevato nelle settimane scorse anche da Legambiente. «Il Pd - dicono il capogruppo del Pd Michele Catanzaro e il vicecapogruppo Mario Giambona, componenti della commissione Affari istituzionali - ha espresso parere contrario. In particolare abbiamo chiesto un approfondimento sui requisiti previsti per poter far parte dei Cda degli Enti parco, di fronte alla mancata risposta del governo appare evidente che siamo si tratta dell’ennesimo accordo di maggioranza tenuto con lo scotch. Un accordo basato solo sullo scambio di poltrone, senza alcuno scrupolo sulle competenze e sui requisiti».
E anche in questo caso di fa riferimento alla normativa che, per i Parchi, prevede che i soggetti indicati debbano essersi «particolarmente distinti nella salvaguardia dell’ambiente» e debbano avere «titoli culturali o professionali adeguati a svolgere tale funzione». I soggetti indicati dovrebbero essere «esperti in scienze naturali, geologia, biologia, ecologia, legislazione ambientale, gestione territoriale» con «adeguatezza professionale e culturale correlata alle finalità del parco».