Dichiarazioni
Pnrr, Urso a Catania: «Sì alla privatizzazione degli scali siciliani; la regione può diventare l’hub aeroportuale per le grandi compagnie internazionali»
L'intera isola, ha affermato il ministro delle imprese e del Made in Italy, può guadagnare in sviluppo con i fondi del Pnrr

Adolfo Urso
A Catania, a margine della convention di Fratelli d’Italia «Patrioti in Comune», il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha affermato: «Dai fondi del PNRR la Sicilia potrà guadagnare lo sviluppo dei settori più importanti».
Entrando nel merito, Urso ha richiamato il polo della microelettronica dell’Etna Valley: «Abbiamo destinato due miliardi di euro a un investimento che avrà un ammontare complessivo di oltre cinque miliardi qui a Catania per realizzare la fabbrica più avanzata nel campo della digitalizzazione in Europa, 3Sun, grazie anche al programma «Nuova Transizione 5.0», che è contenuta in questa legge di bilancio, potrà svilupparsi ulteriormente e diventare la prima azienda europea nel fotovoltaico».
Il ministro ha poi rivolto l’attenzione al comparto dell’ospitalità: «E anche le imprese che lavorano nel settore turistico e alberghiero avranno benefici: abbiamo rifinanziato in bilancio i contratti di sviluppo e nei prossimi mesi ne saranno finalizzati oltre 100 contratti, alcuni dei quali anche in Sicilia. I dati lo dimostrano».
Urso si è quindi soffermato sugli aeroporti siciliani: «La privatizzazione degli scali aeroportuali siciliani è un’occasione da non perdere. C'è grande interesse di compagnie aeree internazionali di venire ad investire in Sicilia e farne un hub per il Mediterraneo per l'Europa anche nei voli transoceanici». «La privatizzazione - ha detto Urso - se fatta entro i prossimi mesi potrà essere il principale asset per l’intera Sicilia facendo diventare la nostra Regione l’hub aeroportuale per le grandi compagnie internazionali».
Soffermandosi sulla legge di bilancio, Urso ha dichiarato: «Una manovra che giustamente ha definito Giancarlo Giorgetti miracolosa, perché ha saputo coniugare al meglio il rigore nei conti pubblici e il giudizio straordinario delle agenzie di rating ci hanno premiato e crescita, quindi sviluppo sociale».
E ha aggiunto: «Oltre 19 miliardi, in una situazione difficile, destinati sostanzialmente alla scuola, alle imprese, all’occupazione, alle famiglie. Per quanto ci riguarda abbiamo raggiunto l’obiettivo che anche Confindustria ci sollecitava di otto miliardi per le imprese, quattro miliardi per il nuovo piano Transizione 5.0, che è libero dai vincoli europei, perché appunto finanziato con risorse nazionali e potrà essere destinato a tutte le imprese, anche a quelle energivore che ne hanno più bisogno e che sarà di grande impulso anche perché prevede un ammortamento particolarmente significativo e importante, soprattutto per coloro che puntano all’efficientamento energetico e quindi all’autoproduzione dell’energia».