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IL TAVOLO A BRUXELLES

Parte dei fondi europei per la Sicilia verso una riprogrammazione. La nuova pista di Fontanarossa "strategica per la difesa"

I colloqui tecnici sono in corso: Sicilia e Campania dovrebbero presentare le richieste formali a Bruxelles nelle prossime settimane. Più soldi verso le nuove priorità della coesione Ue, tra cui difesa e resilienza idrica

Redazione La Sicilia

14 Ottobre 2025, 16:03

19:26

Aeroporto Catania

Aeroporto Catania

Almeno tre regioni italiane - Sicilia, Campania e Abruzzo - dovrebbero rientrare nella prima ondata di riprogrammazione dei fondi di coesione Ue prevista dalla revisione intermedia. Lo si apprende a Bruxelles, a margine della Settimana europea delle regioni e delle città, promossa da Commissione Ue e Comitato Ue delle Regioni.

I colloqui tecnici sono già in corso: Sicilia e Campania dovrebbero presentare le richieste formali a Bruxelles nelle prossime settimane, mentre l'Abruzzo è pronto ad aggiungersi. Le risorse saranno riallocate verso le nuove priorità della coesione Ue: difesa, resilienza idrica, alloggi, energia, competitività. 

Si tratta di circa 350 milioni di euro dei fondi Fesr 2021-2027. L'iter fa seguito all’approvazione della giunta Schifani della proposta di riprogrammazione predisposta dal Dipartimento della Programmazione della Presidenza della Regione Siciliana.

Cuore della revisione della politica di coesione, firmata dal vicepresidente della Commissione europea Raffaele Fitto, è la possibilità per gli Stati membri, su base volontaria, di riprogrammare i fondi Ue 2021-2027 per includere progetti legati alle cinque nuove priorità di spesa. Sicilia e Campania, secondo quanto si apprende, intendono orientare le risorse verso edilizia, resilienza idrica e competitività.

La Sicilia, inoltre, dovrebbe inserire un progetto ritenuto strategico anche per la difesa: l'allungamento della pista dell'aeroporto di Catania con un sottopasso ferroviario. La maggior parte delle altre regioni e dei programmi nazionali italiani non dovrebbe invece avanzare proposte in materia di difesa, anche se altre richieste potrebbero arrivare nei prossimi mesi, nonostante la scadenza formale per la presentazione sia fissata a fine anno. La revisione intermedia della coesione interessa anche il Just Transition Fund - il fondo per la transizione climatica giusta - da cui potrebbero beneficiare Sardegna e Puglia per le aree del Sulcis e di Taranto.

Nei giorni scorsi la notizia di una riprogrammazione dei fondi in funzione della difesa aveva sollevato il duro attacco della Cgil Sicilia. «Si tratta di una decisione gravissima che sottrae fondi europei e nazionali stanziati per la lotta alle diseguaglianze sociali e ai divari territoriali, utilizzandoli per scopi militari». Oggi la Regione precisa: «Nessuna risorsa dei fondi europei è destinata al riarmo o all'acquisto di armamenti. La Regione Siciliana, attraverso l'Autorità di gestione del Fesr Sicilia 2021-27, ribadisce con fermezza questo principio rispondendo alle preoccupazioni espresse oggi dalla Cgil. Tali timori non trovano alcun riscontro nella documentazione ufficiale dei programmi europei e regionali. Nel quadro della revisione intermedia del Programma regionale Fesr 2021-2027 - continua il comunicato di Palazzo d'Orleans - la Sicilia ha aderito alle nuove priorità strategiche introdotte dalla Politica di coesione europea. Tra queste figura il potenziamento di infrastrutture a duplice uso (dual-use): opere civili - come strade, ferrovie, porti e aeroporti - che in caso di necessità legate al contesto geopolitico, possono essere impiegate anche per finalità di Protezione civile o logistica militare».

«Non si tratta di investimenti nel settore della Difesa, ma di interventi su infrastrutture civili che grazie all'ammodernamento tecnologico e agli standard di sicurezza europei miglioreranno la mobilità e la qualità dei servizi per i cittadini siciliani. Questo nuovo obiettivo specifico (3.3), prevede inoltre un cofinanziamento europeo del 95 per cento. In tale ambito rientra la richiesta avanzata a Bruxelles di inserire, tra le opere, l'intervento ferroviario "Nodo di Catania", ovvero l'interramento della linea per il prolungamento della pista dell'aeroporto Fontanarossa, opera pianificata e prevista dal Piano nazionale trasporti». 

Nella delibera della Regione con sui si definisce la riprogrammazione da sottoporre a Bruxelles si parla poi di «social housing, resilienza idrica e autonomia energetica».