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Il report di Uil Sicilia

"Anche i nisseni penalizzati dal caro-voli sotto le festività, molti rinunciano a rientrare"

Luisella Lionti e Salvatore Guttilla, ai vertici del sindacato, protestano per il «pacco natalizio» dei biglietti aerei a peso d’oro ma anche per i treni e bus che non ci sono: "Servirebbe collegare gli scali aeroportuali con la gran parte delle località della provincia di Caltanissetta"

Enrico De Cristoforo

08 Dicembre 2025, 13:56

"Anche i nisseni penalizzati dal caro-voli sotto le festività, molti rinunciano a rientrare"

Un'immagine simbolica di "caro-

Arrivano le festività e si ripropone una problematica che riguarda migliaia di lavoratori e studenti del Nisseno: il caro-voli, che spinge spesso a rinunciare al rientro per abbracciare i propri cari.
Così la segretaria generale della Uil Sicilia, Luisella Lionti, e il segretario organizzativo regionale con delega su Caltanissetta, Salvatore Guttilla, protestano per il «pacco natalizio» dei biglietti aerei a peso d’oro che rendono proibitivo il ritorno a chi, per scelta e più spesso per necessità, ha dovuto lasciare casa e trasferirsi in altre parti d’Italia o all’estero.
«Il caro voli - dicono i due sindacalisti - assieme alla cronica carenza di alternative penalizza e offende tutti i siciliani, ma colpisce soprattutto le persone di quei territori dove più marcato è il fenomeno migratorio. Come la provincia di Caltanissetta che, stando ai dati dell’Anagrafe Aire citati nel recente Rapporto italiani nel mondo Migrantes, svetta con Riesi nella lista nazionale dei Comuni fra 100 mila e 10 mila abitanti per più alta percentuale di emigrati rispetto al numero di residenti».

E Guttilla aggiunge: «Dobbiamo pure fare i conti con treni e bus che non ci sono, quando servirebbe collegare gli scali aeroportuali con la gran parte delle località nissene. Insomma, o qualcuno ti garantisce un passaggio in auto o sono dolori. Disagi su disagi che, francamente, rappresentano uno scandalo per uno Stato come il nostro che ha scritto il diritto alla mobilità nella sua Costituzione».
Luisella Lionti ricorda «come in questi giorni anche la Uil di Trapani con il segretario generale Tommaso Macaddino abbia denunciato il caro-voli» e sottolinea la sofferenza di tanti, troppi, migranti «cui viene sostanzialmente negato di tornare almeno per le feste di fine anno nell’Isola che registra purtroppo ben otto comuni tra i primi dieci nella lista dell’Anagrafe migranti guidata da Riesi».
Il riferimento è all’elenco Aire dei comuni medio-piccoli in cui si trovano in «top ten» fra gli altri Barrafranca e Leonforte nell’Ennese, Ravanusa, Palma di Montechiaro, Licata e Raffadali nell’Agrigentino, Grammichele nel Catanese.
E nel Nisseno è «solo» undicesima San Cataldo, con il 37,7% di iscritti all’Anagrafe italiana residenti all’estero sulla popolazione residente. Gli esponenti della Uil si soffermano particolarmente sull’esodo giovanile: «La Sicilia vive un paradosso, perché viene celebrata la crescita del Prodotto interno lordo mentre ragazze e ragazzi fuggono per sottrarsi a un presente fatto di occupazione povera, precaria e tragicamente insicura».