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L'arte del gusto

La Norma più buona di Catania? Joe Bastianich incorona la chef Dina Ferrari

La sfida lanciata dal conduttore italo-americano nel suo programma Foodish ha visto competere quattro ristoranti catanesi, ma la versione di Buatta ha messo tutti d’accordo. «Le melanzane preparate in tre consistenze diverse sono un colpo di genio».

Carmen Greco

16 Ottobre 2025, 17:29

17 Ottobre 2025, 13:00

La Norma più buona di Catania?  Joe Bastianich incorona la chef Dina Ferrari

La versione della Norma firmata dalla chef Dina Ferrari, vincitrice al programma Tv Foodish

C’è un piatto che più di ogni altro racconta Catania: profuma di basilico, di salsa di pomodoro, di ricotta salata, parla il linguaggio della terra, sa "di casa". Solo un'opera lirica poteva mettere assieme tutte queste "note" e la pasta alla Norma, lo fa dai tempi di Nino Martoglio considerato il "papà" del piatto simbolo della cucina catanese. Un piatto diventato ora anche protagonista di una nuova vittoria televisiva.

La migliore Norma di Catania, secondo Joe Bastianich, si mangia da Buatta, il ristorante di via dei Crociferi dove la chef Dina Ferrari ha conquistato il primo posto nel programma Foodish, in onda su TV8. 

Durante la puntata dedicata alla pasta alla Norma, Joe Bastianich, è stato accompagnato - secondo il format del programma - da un catanese doc esperto peraltro di fornelli,  Andrea Lo Cicero Vaina, ex pilone della nazionale di Rugby, che ha valutato insieme a lui tutte le versioni dei quattro ristoranti coinvolti.

La sfida lanciata da Bastianich ha visto competere quattro ristoranti catanesi (Buatta, Spaghetti & Co, Oste Pazzo, Friggitoria popolare, nell'ordine di piazzamento), ma la versione di Buatta ha messo tutti d’accordo. «Le melanzane preparate in tre consistenze diverse sono un colpo di genio – ha commentato il conduttore italo-americano –. C’è tecnica, equilibrio, e una salsa che sa di sole e dolcezza. È un piatto perfetto».

Il team di Buatta con Joe Bastianich

E in effetti, dietro quella semplicità apparente, si nasconde un rituale di precisione e memoria.
«La pasta alla Norma – racconta la chef Dina Ferrari – è il piatto che più mi lega alle mie radici. È la domenica in famiglia, il profumo che riempiva la cucina da bambina. Ogni passaggio, dal taglio delle melanzane alla frittura, dalla salsa alla ricotta salata, è un gesto d’amore. Ci vuole rispetto, per la tradizione e per gli ingredienti».

Buatta nasce nel 2015 dall’intuizione di quattro giovani catanesi – Nicolò Giannotta, Agnese Privitera, Giorgia l’Episcopo e Damiano Valguarnera che, proprio l'anno scorso hanno ridato vita alla loro "creatura", dopo tre anni di chiusura a causa del Covid. Con grande determinazione e caparbietà, hanno voluto riannodare le fila del loro progetto di ristorazione con un’idea precisa: raccontare la Sicilia attraverso la convivialità, con piatti autentici e un’anima contemporanea. E il "premio" di Foodish è un piccolo riconoscimento alla loro resilienza e un segno d'incoraggiamento a continuare su questa strada. 

Oggi, sotto la guida della chef Ferrari, Buatta è diventato un punto di riferimento del comfort food d’autore. Nel menù, accanto alla mitica Norma, ci sono altri must siciliani con "incursioni" nelle cucine regionali e straniere il Cunzatizzu (pane condito nato dall’impasto della pizza), il vitello tonnato, le polpette di melanzane, il pollo glassato e persino un taco di polpo che racconta l’incontro tra Sicilia e il Messico.