Trump si accorda con nove aziende per farmaci a prezzi più bassi. E mostra la "gold card", il visto per super ricchi

Con in mano la "gold card", ovvero il visto con la sua effige sopra da un milione di euro dedicato ai super ricchi per entrare negli Stati Uniti d'America, Donald Trump ha annunciato dalla Casa Bianca un'intesa con nove gruppi farmaceutici per ridurre il costo di alcuni medicinali. Le aziende coinvolte sono Amgen, Boehringer Ingelheim, Bristol Myers Squibb, Genentech, Gilead, GSK, Merck, Novartis e Sanofi.

Negli ultimi mesi, il presidente americano aveva già reso noti accordi analoghi con Pfizer, AstraZeneca, EMD Serono, Eli Lilly e Novo Nordisk. Restano per ora fuori dall'intesa tre tra le principali big pharma: AbbVie, Johnson & Johnson e Regeneron. L'accordo prevede che i produttori rendano disponibili online una selezione dei propri farmaci, acquistabili direttamente dai cittadini senza passare per le assicurazioni sanitarie. Per agevolare l'orientamento dei pazienti, a gennaio l'amministrazione lancerà il sito TrumpRx.gov, che indirizzerà ai portali delle aziende. In cambio, le società hanno ottenuto esenzioni triennali da eventuali dazi che Trump avrebbe potuto imporre sui medicinali importati. Inoltre, le case farmaceutiche si sono impegnate a vendere la maggior parte dei loro prodotti a Medicaid, il programma pubblico per i cittadini a basso reddito, agli stessi prezzi applicati in altri Paesi, tra cui quelli europei. Negli Stati Uniti, i listini dei farmaci di marca sono in media tre volte superiori rispetto a quelli praticati nelle altre economie avanzate, riferisce l'Ansa.