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Israele

L'imputato Netanyahu chiede la grazia a Herzog per salvare l'unità nazionale

Istanza formale depositata dal suo avvocato al dipartimento per la grazia del Ministero della Giustizia

Redazione La Sicilia

30 Novembre 2025, 13:06

L'imputato Netanyahu chiede la grazia a Herzog per salvare l'unità nazionale

Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, imputato per corruzione, ha presentato al presidente Isaac Herzog un’istanza formale di grazia. Lo riferiscono i media locali.

In una nota, l’Ufficio del capo dello Stato ha comunicato che “poco fa, il primo ministro Netanyahu ha presentato una richiesta di grazia al presidente Herzog”.

L’istanza, depositata dall’avvocato del premier, Hadad, presso il Dipartimento legale della Presidenza, è in fase di trasferimento al Dipartimento per la Grazia del Ministero della Giustizia, che “raccoglierà i pareri di tutte le autorità competenti” del dicastero. Tali valutazioni saranno poi trasmesse al consulente legale dell’Ufficio presidenziale e al suo team, incaricati di formulare un ulteriore parere per il capo dello Stato.

La domanda consta di due documenti: una lettera dettagliata firmata dal legale del primo ministro e una missiva sottoscritta da Benyamin Netanyahu. “Data l’importanza di questa richiesta straordinaria e le sue implicazioni, i documenti vengono resi pubblici (in ebraico)”, conclude la nota.

Netanyahu è a processo dal 2020 con le accuse di corruzione, frode e abuso di fiducia in tre distinti dossier. Il presidente può concedere la grazia dopo la condanna e, solo in rarissimi casi di interesse nazionale, anche durante il procedimento; in ogni caso, su richiesta dell’interessato o di un suo familiare stretto.

A metà novembre Donald Trump aveva scritto a Herzog affinché concedesse la grazia a Netanyahu; il capo dello Stato aveva replicato che il premier avrebbe dovuto “presentare una richiesta formale secondo le procedure stabilite”.

In un video diffuso su X, Netanyahu ha dichiarato che, di fronte alle “accuse infondate” a suo carico, il suo “interesse personale è stato e rimane quello di proseguire il processo fino alla fine, fino alla piena assoluzione”.

Tuttavia, “la realtà della sicurezza e della situazione politica, l’interesse nazionale, impongono un’altra strada”: la richiesta di grazia al presidente Isaac Herzog. “Il proseguimento del processo ci lacera dall’interno e approfondisce le fratture – ha insistito –. Ho riflettuto a lungo su questo. Ma ciò che ha fatto pendere la bilancia è il fatto che mi viene richiesto di testimoniare tre volte alla settimana. È una richiesta impossibile.”