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"Bambole pedopornografiche su Shein": è bufera in Francia

Convocazione in Parlamento, minaccia di divieto e apertura del primo negozio a Parigi tra proteste, sanzioni e ritiri di partner

Redazione La Sicilia

03 Novembre 2025, 19:47

"Bambole pedopornografiche su Shein": è bufera in Francia

«Indecente e inaccettabile». Proteste e indignazione in Francia dopo la scoperta di presunte bambole gonfiabili con l’aspetto di bambine in vendita sulla piattaforma Shein, il colosso asiatico della fast-fashion già sanzionato Oltralpe per pratiche commerciali illegali e ora convocato in Parlamento a Parigi per dare spiegazioni.

A due giorni dall’apertura del primo negozio Shein nella capitale francese — una prima a livello mondiale per un gruppo che finora vendeva solamente online o in negozi effimeri — il ministro dell’Economia, Roland Lescure, ha avvertito che chiederà di bandire Shein dal territorio della République nel caso in cui dovesse nuovamente vendere queste bambole pedopornografiche. Oggetti che i responsabili del gruppo hanno assicurato di aver ritirato dalla propria piattaforma web. «Se questi comportamenti verranno ripetuti, abbiamo il diritto, e lo chiederò, di vietare l’accesso della piattaforma Shein al mercato francese», avverte Lescure. «Questi oggetti orribili — ammonisce il titolare di Bercy — sono illegali, e ci sarà un’inchiesta giudiziaria per chiarire i comportamenti tenuti dall’azienda».

Malgrado le polemiche il gigante asiatico dovrebbe inaugurare mercoledì il suo primo negozio fisico al Bazar de l’Hotel de Ville (Bhv), uno dei grandi magazzini più antichi ed emblematici di Parigi. «Una prima mondiale», esultava nei giorni scorsi il capo della Société des Grands Magasins (Sgm) proprietaria del Bhv, Frédéric Merlin, annunciando su Instagram l’apertura il 5 novembre di Shein-Paris. Ora Merlin usa toni meno entusiastici. Sempre sui social deplora la vendita di «bambole di connotazione sessuale». Qualcosa di «indecente e inaccettabile», lamenta anche lui su Instagram, continuando però a difendere la presenza di Shein nel grande magazzino di sua proprietà.

Intanto, dopo lo scandalo delle bambole gonfiabili, il colosso della «fast-fashion» «è stato convocato entro quindici giorni dai deputati» francesi. Questa audizione «deve consentire di ottenere risposte precise sulla trasparenza delle catene di approvvigionamento di Shein, le procedure di controllo interno e le misure correttive attuate in seguito a questo incidente particolarmente grave», ha annunciato il relatore della commissione informativa sui controlli dei prodotti importati in Francia, Antoine Vermorel-Marque. Quest’anno Shein è già stata multata Oltralpe per un totale di 191 milioni di euro per violazione della legislazione sui cookies on-line, false promozioni, informazioni ingannevoli e per non aver dichiarato la presenza di microfibre plastiche tra i suoi prodotti.

Finora limitata alla vendita on-line, la società fondata in Cina nel 2012 e basata a Singapore intende aprire sei negozi in Francia. Oltre allo store di mille metri quadri previsto al sesto piano del Bhv, nuovi punti vendita dovrebbero venire inaugurati nelle prossime settimane alle Galeries Lafayette di Digione, Reims, Grenoble, Angers e Limoges. Accusato di concorrenza sleale, inquinamento e condizioni di lavoro indegne, l'arrivo di Shein in Francia è un «pessimo segnale», deplorava nei giorni scorsi il ministro del Commercio, Serge Papin.

«Profonda inquietudine» è stata espressa dalla sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, i cui uffici sono proprio di fronte al Bhv. L’arrivo di Shein ha indotto, tra l’altro, diversi marchi Made in France a lasciare il Bazar de l’Hotel de Ville. Disneyland Paris, che aveva sottoscritto un partenariato con il grande magazzino per le feste natalizie, ha invece deciso di annullare tutto.