Esteri
Zelensky rilancia con Trump: «Se si è fermata Gaza, si può fermare Mosca»
Lungo colloquio telefonico tra il presidente americano e Putin, Orban applaude per l'incontro previsto a Budapest

I presidenti Zelensky, Trump e Putin
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lanciato un messaggio forte e chiaro: «Se si è riusciti a fermare la guerra a Gaza, allora si può fermare anche quella della Russia». Un appello che è anche una sfida, rivolto direttamente al presidente degli Stati Uniti Donald Trump, con cui ha avuto un colloquio telefonico di circa 30 minuti nei giorni scorsi.
Secondo quanto riportato da Axios e confermato da fonti ucraine, la conversazione ha toccato temi cruciali per la difesa di Kiev: la possibile consegna dei missili Tomahawk a lungo raggio e il rafforzamento della difesa aerea tramite l’impiego degli F-16 statunitensi. Zelensky ha definito il colloquio «molto produttivo», sottolineando la disponibilità americana a sostenere l’Ucraina in un momento particolarmente critico.
Gli attacchi russi si sono intensificati nelle ultime settimane, colpendo infrastrutture energetiche strategiche in vista dell’inverno. Nell’Oblast di Odessa, 44 insediamenti sono rimasti al buio, mentre Kiev ha annunciato di aver respinto un assalto nel Donetsk e ripristinato l’elettricità sulla riva sinistra del Dnipro. L’eventuale invio dei Tomahawk, con una gittata di circa 2.500 chilometri, potrebbe alterare significativamente gli equilibri militari. Mosca ha già espresso «estrema preoccupazione» per la possibile fornitura di questi armamenti.
Intanto, anche l’Unione Europea si prepara a muoversi su due fronti: la presentazione della roadmap per la difesa comune, che include il supporto a Kiev, e l’utilizzo degli asset russi congelati per finanziare il Prestito di Riparazione. La Commissione europea ha cercato di rassicurare gli Stati membri più scettici, come il Belgio e l’Ungheria, chiarendo che non si tratta di «rubare» beni, ma di garantire risorse in caso di mancato risarcimento da parte di Mosca.
L’obiettivo di Bruxelles è ottenere il via libera entro dicembre, coinvolgendo anche i Paesi del G7. Sebbene non si preveda un voto unanime – con l’Ungheria pronta a smarcarsi – si punta all’approvazione da parte di 26 Stati membri.
La telefonata fra Donald Trump e Vladimir Putin è durata più di due ore: lo ha riferito la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, aggiungendo che il tycoon pensa che sia ancora possibile mettere insieme Putin e Zelensky. Donald Trump ha riferito su Truth che nel colloquio telefonico con Vladimir Putin «abbiamo anche dedicato molto tempo a parlare di commercio tra Russia e Stati Uniti una volta terminata la guerra con l’Ucraina». A Budapest ci dovrebbe essere un incontro tra i due.
A sorpresa, Viktor Orban ha commentato positivamente l’annuncio di un incontro tra Trump e Putin a Budapest: «Una grande notizia per i popoli amanti della pace in tutto il mondo. Siamo pronti!». Un segnale che potrebbe preludere a nuove dinamiche diplomatiche, anche se resta da vedere quale sarà il ruolo effettivo dell’Ungheria nei negoziati europei.
«Già a Washington», ha scritto su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, confermando il suo arrivo negli Usa.
«Oggi incontrerò rappresentanti di aziende di difesa, produttori di armi potenti che possono sicuramente rafforzare la nostra protezione. In particolare, discuteremo di ulteriori forniture di sistemi di difesa aerea. Incontrerò anche oggi rappresentanti di aziende energetiche americane. Ora, mentre la Russia punta sul terrorismo contro il nostro settore energetico e lancia attacchi quotidiani, stiamo lavorando per garantire la resilienza dell’Ucraina», ha sottolineato.
«Domani è previsto un incontro con il presidente Trump e ci aspettiamo che lo slancio di contenimento del terrorismo e della guerra, che ha avuto successo in Medio Oriente, contribuisca a porre fine alla guerra della Russia contro l’Ucraina. Putin non è certo più coraggioso di Hamas o di qualsiasi altro terrorista. Il linguaggio della forza e della giustizia funzionerà inevitabilmente anche contro la Russia. Possiamo già vedere che Mosca si sta affrettando a riprendere il dialogo non appena ha sentito dei Tomahawk».