Le dichiarazioni
Ucraina, Trump: «Molto deluso da Putin». E sul budget militare Nato minaccia la Spagna con eventuali dazi
Lo ha detto ai giornalisti nel corso dell'incontro con il presidente argentino Milei, con il quale c'è un accordo miliardario di "salvataggio" del Paese Sudamericano. Spazio anche ai rapporti con la Cina

«Non so perchè Putin continua questa guerra, sono molto deluso». Lo ha detto Donald Trump. Questo conflitto «non sta facendo fare bella figura alla Russia», ha aggiunto. Il presidente americano è tornato sul conflitto in Ucraina parlando con i giornalisti durante l'incontro con il presidente Javier Milei. «Noi abbiamo tanti Tomahawks" ha detto parlando con i giornalisti dicendo di sapere che Vlodomyr Zelensky, che è atteso venerdì alla Casa Bianca, vuole questi missili. Trump poi ha ribadito la sua frustrazione con Vladimir Putin: "sono molto deluso perché Vladimir e io avevamo una relazione molto buona, probabilmente l’abbiamo ancora. Non capisco perché continui questa guerra".
Ha poi parlato della Nato: «Sono molto scontento della Spagna. Sono l’unico Paese che non ha aumentato i suoi numeri al 5%, ogni altro Paese della Nato li ha aumentati al 5% e la Spagna sta andando bene grazie a noi». Trump ha poi affermato che potrebbe adottare «una punizione commerciale» applicando dazi aggiuntivi alla Spagna per le sue decisioni in materia di Difesa che definisce «non carine».
C'è spazio, questa volta sul suo social "Truth", anche per la guerra commerciale con La Cina: «Ritengo che il fatto che la Cina non acquisti deliberatamente la nostra soia, causando difficoltà a coltivatori, sia un atto economicamente ostile. Stiamo valutando la possibilità di interrompere i rapporti commerciali con la Cina ad esempio per l’olio da cucina e ad altri beni come forma di ritorsione». L'avvertimento di Donald Trump su Truth: «Possiamo facilmente produrrlo da soli», ha aggiunto.
Nell’accogliere Javier Milei alla Casa Bianca, Donald Trump ha poi detto che subordina esplicitamente il bailout da 20 miliardi di dollari che la sua amministrazione ha concesso all’Argentina, alla continuazione del governo neoliberista del suo «presidente preferito». «Se perde, non saremo così generosi con l'Argentina», ha detto, ammettendo poi che l’aiuto di Washington è teso a sostenere Milei che deve affrontare le elezioni parlamentari di fine mese in un momento di grave crisi finanziaria.
«Ho sentito che i tuoi sondaggi sono abbastanza buoni, ma credo che saranno migliori dopo questo», ha detto riferendosi ai miliardi del salvataggio, ribadendo che la posizione degli Usa è «soggetta al fatto della vittoria elettorale perché se vince un socialista avremmo un atteggiamento molto diverso sul nostro investimento».