l’analisi
Zone rosse e scorciatoie: a Palermo ora basterà non uscire di casa
Come le ciliegie, dello stesso colore: una zona rossa tira l'altra
Come le ciliegie, dello stesso colore, una zona rossa tira l'altra. Un esito scontato, una previsione fin troppo facile. E non si prova nessuna soddisfazione a dire «l'avevamo detto», anzi, «scritto». Non solo perché le fucilate non possono fare felice nessuno, ma anche perché non erano stati in pochi, con noi, a fare scattare il countdown dei nuovi proiettili, a pochi metri dalle zone rosse.
Eppure, la zona rossa piace. E non potrebbe essere altrimenti. Piace perché fornisce una percezione di sicurezza, buona a mitigare quella che il sindaco di Palermo Roberto Lagalla insiste nel considerare una percezione, appunto, di pericolosità. Piace perché sembra tutelare anche le attività economiche. E piace perché i dati dimostrerebbero in modo inoppugnabile che lì, nella zona rossa, sono calati i reati.
La verità, a nostro parere, è che la zona rossa piace perché è, innanzitutto, una scorciatoia. Una trazzera del ragionamento politico, buona per evitare di attraversare tutto il resto. A cominciare da un interrogativo, già emerso nei giorni dell'omicidio del giovane Paolo Taormina all'Olivella: se istituiamo delle zone rosse, non rischiamo di creare, di riflesso, delle zone potenzialmente off limits? Sempre più fuori controllo (visto che le zone rosse non eliminano i delinquenti, ma al massimo li spostano) e sempre più periferia, ghetto, banlieue delle miserie palermitane?
Intanto, salutiamo la nuova zona rossa, così prevedibile che già nei giorni in cui vennero istituite le prime, non furono in pochi a chiedersi: «E come, la zona di via La Lumia non è rossa?». Del resto, a poche decine di metri dall'ultimo fatto di sangue, le pistole avevano già sparato, seppur in aria, aprendo la triste stagione delle pallottole. Adesso, la zona rossa è arrivata anche lì. E chissà dove arriverà. A meno che non si consideri socialmente accettabile, tutto sommato, che si sparino in viale Strasburgo o in Corso dei Mille, ma mai, mai in centro.
Una zona rossa tiri l'altra, quindi. La scorciatoia è servita. Possiamo far finta di non vedere il giro di armi, la povertà dei quartieri, gli stipendi e le fatiche dei poliziotti. Una zona rossa ci salverà da tutto questo scempio. Basterà non uscire da lì.