×

la riforma

Per i porti un regia unica nazionale: si teme per i progetti in Sicilia

In Consiglio dei ministri «la nascita di “Porti d’Italia Spa”, una società pubblica partecipata dal Mef e vigilata dal Mit, chiamata a svolgere un ruolo di regia nazionale» ha spiegato Salvini

23 Dicembre 2025, 03:00

Per i porti un regia unica nazionale: si teme per i progetti in Sicilia

Lo aveva annunciato la settimana scorsa in videocollegamento con il porto di Palermo e ieri il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha confermato l’impegno, annunciando che «il Cdm ha approvato senza riserve la riforma dei porti, segnando un passaggio decisivo per il futuro della logistica e dell’economia marittima italiana. Con questo passaggio si dà il via ad una riforma attesa da anni, che introduce una visione unitaria, obiettivi chiari e responsabilità definite, ponendo le basi per un sistema portuale moderno, competitivo e pienamente integrato nelle grandi rotte del Mediterraneo e dell’Europa».

«Al centro del nuovo assetto - prosegue la nota - vi è la nascita di “Porti d’Italia Spa”, una società pubblica partecipata dal Mef e vigilata dal Mit, chiamata a svolgere un ruolo di regia nazionale». La nuova società, spiega il Mit, «sarà responsabile della gestione dei grandi investimenti infrastrutturali strategici, della manutenzione straordinaria, dell’individuazione delle opere di interesse economico generale e della promozione unitaria del sistema portuale italiano sui mercati internazionali».

Ora, vero è che ci sono Autorità di sistema portuale che hanno fatto bene e altre che, invece, non riescono a decollare né a rendere redditizi i propri servizi; però è anche vero che tutte le realtà imprenditoriali della “blue economy” temono che l’accentramento in quest’unica società di tutte le decisioni possa avvantaggiare i ricchi e potenti porti del Nord a scapito degli scali del Sud e della Sicilia. Col rischio di bloccare il mirabile sviluppo impresso ai porti della Sicilia occidentale dall’eccezionale gestione di Pasqualino Monti e il futuro dello scalo di Augusta che la lungimirante visione di Francesco Di Sarcina ha destinato a hub mediterraneo dell’eolico offshore.

Infatti, non manca di puntualizzare la nota del Mit, «le 16 Authority mantengono la gestione territoriale degli scali, la manutenzione ordinaria e il rilascio delle concessioni, ma vengono sollevate dal peso finanziario delle grandi opere. Il nuovo equilibrio economico è garantito dalla capitalizzazione di Porti d’Italia Spa attraverso l’utilizzo degli avanzi di amministrazione non vincolati del sistema. La riforma introduce, inoltre, una significativa semplificazione delle procedure, accelerando l’approvazione dei Piani regolatori portuali, rendendo più rapidi i dragaggi, rafforzando al contempo i poteri di vigilanza del Mit per garantire il rispetto dei tempi e delle regole».