LA PROTESTA
Giornalismo in sciopero il 28 novembre per chiedere il rinnovo del contratto nazionale scaduto da oltre dieci anni
L'astensione dal lavoro sarà preceduta il giorno prima da una manifestazione di piazza: l'iniziativa non ha motivazioni politiche
Alessandra Costante, Segretaria Generale, Federazione Nazionale Stampa Italiana
Il giornalismo è presidio fondamentale per la vita democratica del nostro Paese, ma la qualità dell'informazione si sta deteriorando.
Gli editori non hanno colto le opportunità nei ricavi della trasformazione digitale del settore e, davanti alla crisi dei media tradizionali, hanno preferito tagliare il costo del lavoro.
La riduzione degli organici delle redazioni e delle retribuzioni dei giornalisti attraverso licenziamenti, ripetuti stati di crisi con la cassa integrazione e migliaia di prepensionamenti, e la paralisi contrattuale hanno inaridito l'offerta di notizie, con ricadute negative sul pluralismo e sul diritto dei cittadini a essere informati.
Per queste ragioni i giornalisti hanno proclamato lo sciopero nazionale per il 28 novembre per protestare contro il mancato rinnovo del contratto nazionale di lavoro Fnsi-Fieg, scaduto da oltre dieci anni.
Ritengono che, per lo sviluppo dell'informazione, sia necessario un nuovo accordo con gli editori che tenga conto della perdita del potere d'acquisto degli stipendi erosi dall'inflazione, che favorisca l'ingresso nelle redazioni di giovani, che garantisca diritti e retribuzioni adeguate alle migliaia di collaboratori e corrispondenti — per lo più precari —, che tutti i giorni raccontano quanto accade nelle nostre città.
Il nuovo contratto non deve lasciare indietro nessuno, tutelando i diritti acquisiti, contemplando nuove figure professionali e occupandosi di intelligenza artificiale e di equo compenso per la cessione dei contenuti sul web.
Lo sciopero, che sarà preceduto il giorno prima, 27 novembre, da una manifestazione di piazza a Roma, non ha motivazioni politiche, ma vuole ribadire che un'informazione di qualità è possibile solo con giornalisti professionali, liberi e tutelati, come tutti i lavoratori del nostro Paese, nei loro diritti e nelle retribuzioni adeguate dal rinnovo del contratto di lavoro.