l'accordo
Buste paga più pesanti per i docenti con la firma del nuovo contratto: ecco gli importi
Aumenti medi di circa 150 euro (fino a 185), arretrati fino a 2.000 euro, una tantum di 142 euro e polizza sanitaria nazionale dal 2026
Dopo mesi di trattative, è stato finalmente siglato il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (Ccnl) per il comparto Istruzione e Ricerca relativo al triennio 2022–2024. L’accordo, firmato il 5 novembre presso l’Aran, coinvolge oltre 1,2 milioni di lavoratori, tra cui 850mila docenti e migliaia di dipendenti del personale ATA.
Aumenti in busta paga
Il nuovo contratto prevede incrementi retributivi medi di circa 150 euro mensili per gli insegnanti, con punte che arrivano fino a 185 euro in base all’anzianità di servizio. Per il personale ATA, l’aumento medio è di circa 110 euro. Questi aumenti si applicano su 13 mensilità, portando un beneficio economico significativo per il personale scolastico.
Arretrati e bonus
Oltre agli aumenti, il contratto garantisce il pagamento degli arretrati, che possono arrivare fino a 2.000 euro per i docenti. È prevista anche una una tantum di 142 euro, destinata a compensare il ritardo nella firma del contratto.
Nuove tutele e prospettive future
Tra le novità più rilevanti, il contratto introduce una polizza sanitaria nazionale a partire dal 2026, rafforzando le tutele per il personale scolastico. Inoltre, è già stato avviato il percorso per il rinnovo contrattuale del triennio successivo, 2025–2027, con l’obiettivo di evitare ulteriori ritardi.
Sindacati e governo: accordo quasi unanime
Il contratto è stato firmato da tutte le principali sigle sindacali, ad eccezione della Flc Cgil, che ha deciso di non aderire all’intesa. Il governo ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto e ha ribadito l’impegno a migliorare le condizioni del personale scolastico anche nel prossimo ciclo contrattuale.