×

L'anniversario

Cassa Depositi e Prestiti e Poste Italiane: 150 anni di risparmio, vale 320 mld

A Roma, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, una cerimonia per i 150 anni dei libretti e i 100 anni dei buoni fruttiferi postali

Leandro Perrotta

30 Ottobre 2025, 15:31

15:32

Poste Italiane

«Un popolo vale quanto risparmia». La frase è di Quintino Sella, che nel 1875 da ministro delle Finanze del Regno d’Italia inaugurò il risparmio postale. Dopo un secolo e mezzo, la frase campeggiava sull’enorme schermo della “Nuvola” all’Eur di Roma per l’evento celebrativo organizzato da Poste italiane e Cassa depositi e prestiti. La grande sala è gremita di autorità, a iniziare dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Poi il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Aldolfo Urso e i vicepresidenti di Camera e Senato, Giorgio Mulè e Gian Marco Centianio, ma anche i presidenti di Cassa Depositi e Prestiti e Poste Italiane, Giovanni Gorno Tempini e Silvia Maria Rovere, gli amministratori delegati dei due gruppi,  Dario Scannapieco (Cdp) e Matteo Del Fante (Poste), insieme al direttore generale Giuseppe Lasco. E tanti rappresentanti delle istituzioni politiche, finanziarie italiane, ecclesiastiche. E soprattutto, oltre 200 sindaci.


Sono stati celebrati  i 150 anni del simbolo del risparmio postale, il libretto, “salvadanaio” delle famiglie ancora oggi è utilizzato da 27 milioni di italiani con depositi medi di 12mila euro. Oltre 320 miliardi di euro gestiti, anche attraverso i buoni fruttiferi, questi nati 100 anni fa. Ma oggi Poste è anche servizi per cittadini: col progetto “Polis” offre servizi Inps e anagrafici interfacciandosi con le pubbliche amministrazioni. Come detto dal presidente Mattarella, le Poste sono spesso gli unici servizi presenti nelle aree interne, un ruolo che era presente 150 anni fa e nel dopoguerra e che ritorna prepotente oggi in epoca di sempre maggiore desertificazione bancaria. Ovvero: spariscono dai piccoli Comuni sempre più banche. Ma non le poste. Lo ha ricordato con una citazione cinematografica: «Luchino Visconti nel film Bellissima riprese Anna Magnani alle prese con un libretto di risparmio postale, emblema e custode dei sogni degli italiani. Cdp e Poste si configurano come agenti della costituzione, di quell’articolo 47 che esalta il risparmio». Un concetto ribadito da un volto del cinema di oggi, Toni Servillo: «Era un’epoca in cui non c’era sistema di risparmio possibile a tutti», ha detto raccontando un secolo e mezzo in cui Cdp ha utilizzato i risparmi postali per far progredire il Paese e affrontare tragedie, dal terremoto di Messina del 1908 a quello del Belice del 1968. Oltre che la ricostruzione post-bellica. Il leit-motiv è seguito anche dal ministro Giorgetti: Il risparmio postale è un elemento propulsivo dello sviluppo economico e ha un ruolo sociale con la sua presenza capillare di servizi sul territorio nazionale».

«Libretti e buoni fruttiferi hanno accompagnato la storia del nostro Paese e degli italiani che, in ogni epoca, hanno dato e continuano a darci fiducia, investendo i loro piccoli e grandi risparmi in prodotti affidabili, sicuri, redditizi e garantiti», ha poi dichiarato la presidente di Poste, Silvia Maria Rovere. «Cassa Depositi e Prestiti - ha sottolineato l’Amministratore Delegato di Cdp, Dario Scannapieco - impiega queste risorse con responsabilità, sostenendo investimenti ad alto impatto economico, sociale e ambientale con un approccio che ha come obiettivo primario i benefici generati per la collettività». «Gli investimenti che Cdp compie a beneficio dei territori - ha ricordato l’Ad di Poste Matteo Del Fante - rappresentano un vero e proprio “patto sociale” che rimane saldissimo anche dopo un secolo e mezzo di storia».