SUDEST SICILIA
Eccellenze e paradossi: a Pachino (patria del pomodorino) chiude il mercato ortofrutticolo, a Portopalo (seconda marineria siciliana) chiude quello ittico
Nel primo caso al poco della struttura commerciale sorgerà un’isola ecologica, sette chilometri più a sud si spera nell'avvento di un privato

Chiudono i battenti il mercato ortofrutticolo di Pachino e il mercato ittico di Portopalo. Un comprensorio ad altissima vocazione agricola e ittica perde in un solo colpo le due strutture pubbliche di vendita. Segno dei tempi che cambiano a ritmi vertiginosi, cancellando quello che sembrava fino a ieri fondamentale.
A Pachino, il mercato ortofrutticolo comunale di contrada Pianetti sarà adibito ad isola ecologica. Una scelta del sindaco Giuseppe Gambuzza, in carica da poco più di un anno. Il 31 dicembre scatterà lo sfratto. Dei venti box presenti soltanto due sono in regola e gestiti da un solo operatore. «Una situazione insostenibile, - afferma il primo cittadino pachinese – non potevamo più attendere». L’area mercatale accoglierà il centro di raccolta rifiuti che verrà spostato da via Mascagni.
«Con questa decisione, non solo poniamo fine alla situazione assurda del mercato ortofrutticolo, dove si effettuava persino trasformazione di prodotti agricoli in barba a qualsiasi autorizzazione e persino officine meccaniche e deposito autovetture. Riusciremo finalmente a spostare l’area di raccolta rifiuti dal retro di una scuola».
Sullo sfratto al mercato ortofrutticolo Gambuzza ha aggiunto: «Le condizioni per mantenerlo aperto non ci sono più. Tutti quelli che si trovano all’interno della struttura mercatale, la stragrande maggioranza senza alcun titolo, dovranno andare via entro il 31 dicembre prossimo».
Da centro nevralgico del comparto agricolo pachinese, caposaldo dell’economia locale nella fascia produttiva che comprende la quasi totale dell’area Igp del celeberrimo Pomodoro di Pachino, a struttura da riqualificare e rilanciare soprattutto in termini di rispetto delle regole.
«È un mercato ortofrutticolo solo sulla carta – aggiunge il sindaco Gambuzza – e un controllo comunale lo ha confermato, con un solo operatore in regola anche nei pagamenti. Ci sono abusivi pluriennali. Parliamo sempre di legalità e noi questo stiamo facendo rispettare. Il mercato era caduto in una situazione di totale assenza di regole, migliaia di metri quadri per un solo operatore mentre l’isola ecologica è rimasta confinata a ridosso di una scuola. Si cambia finalmente registro. Comprendo le difficoltà di chi deve andar via ma la nostra è una decisione irrevocabile. Faremo un’isola ecologica pienamente funzionale. Siamo pronti a partecipare ad un bando apposito per ottenere un finanziamento».
I lavori di adeguamento partiranno all’inizio del 2026. Gli irregolari del mercato ortofrutticolo chiedono di mettersi in linea. C’è il rischio di perdita di una trentina di posti di lavoro. Presto potrebbe esserci un incontro. Il gruppo di imprenditori agricoli ha chiesto al sindaco e all’amministrazione comunale un confronto, allo scopo di trovare una soluzione per non essere sfrattati.
Sette chilometri più a sud, a Portopalo di Capo Passero, sede della seconda marineria siciliana dopo quella di Mazara del Vallo, il mercato ittico ha già chiuso i battenti. Come anticipato da La Sicilia due settimane fa, la decisione di chiudere la struttura, ubicata all’inizio dell’area portuale, è arrivata martedì scorso, con l'annuncio ufficiale del sindaco Rachele Rocca durante la seduta del Consiglio comunale. Il mercato è in perdita, le entrate sono inferiori alle uscite e con il bilancio comunale zavorrato da oltre 9,3 milioni di euro di disavanzo, da risanare con un piano di riequilibrio ventennale, per l’Amministrazione comunale non è rimasta altra scelta che chiudere.
Una decisione appresa con rassegnazione dagli operatori del settore ittico, buona parte dei quali (mediatori) da tempo organizzati in strutture private.
Quali le scelte future? L’ipotesi della gestione privata è la più accreditata, non esclusa la vendita della struttura. Ci sarebbe un’azienda operante nel comprensorio pronta a rilevarlo. I cancelli sono già chiusi da alcuni giorni. Una situazione già vista negli anni passati. Alcuni addetti ai lavori si sono detti tutt’altro che sorpresi dalla decisione di chiudere il mercato ittico. Se una struttura comunale è in perdita, non puoi mantenerla operativa, tanto più con un bilancio appesantito da una mole consistente di debiti, come certificato di recente dal Consiglio comunale.
La rassegnazione è il sentimento ricorrente nella marineria portopalese. «Andiamo sempre più a regredire – ci dice un pescatore intento a sistemare le reti – e la chiusura del mercato ittico non è un buon segnale. Andremo avanti lo stesso ma il nostro è un settore che a furia di fare passi indietro è prossimo a finire nel burrone».