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il caso

L'Antitrust avvia istruttoria su Philip Morris Italia

Possibile pratica commerciale scorretta su sigarette "senza fumo"

Ombretta Grasso

15 Ottobre 2025, 09:28

L’Antitrust ha avviato un’istruttoria  nei confronti di Philip Morris Italia per possibile pratica  commerciale scorretta nel promuovere prodotti utilizzando  espressioni come «senza fumo», «un futuro senza fumo» e/o  "prodotti senza fumo». Queste espressioni, sostiene l’autorità,  potrebbero risultare poco chiare e omissive per i consumatori  perché riferite a prodotti che, pur in assenza di combustione,  non sono privi di possibili effetti nocivi per la salute, né  sono meno nocivi di altri e possono creare dipendenze. Ieri i  funzionari dell’Autorità, con l’ausilio del Nucleo Speciale  Antitrust della Guardia di Finanza, hanno svolto ispezioni nelle  sedi della società Philip Morris Italia e della società Philip  Morris Manufacturing & Technology Bologna.

«Bene, ottima notizia! Prosegue la nostra battaglia contro le multinazionali del tabacco che si ostinano a promuovere prodotti nocivi per la salute come se fossero aria pura e acqua fresca». E’ il commento dell’Unc alla decisione dell’Antitrust che ha avviato un’istruttoria nei confronti di Philip Morris Italia per possibile pratica commerciale scorretta nel promuovere prodotti utilizzando espressioni come «senza fumo», «un futuro senza fumo» e/o "prodotti senza fumo».


«Dopo Bat Italia, da noi denunciata all’Antitrust perché pubblicizzava il dispositivo a tabacco riscaldato Glo Hyper X2 come «un’esperienza senza fumo e inodore, senza nicotina», ora è la volta di Philip Morris Italia» afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
«Non si possono spacciare come salutari prodotti che non lo sono, come ha attestato il ministero della Salute nella nostra segnalazione. Va sempre indicato in modo chiaro ed evidente che il prodotto è destinato a consumatori adulti e che non è privo di rischi. Non si può indurre in errore il consumatore medio. Ora speriamo che questa istruttoria si concluda presto con una severa condanna» conclude Dona.