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Solidarietà

Acireale: riapre la chiesa “Spirito Santo” con un pranzo per i bisognosi

Ad Acireale il primo pranzo solidale nella chiesa del Collegio "Spirito Santo": Comunità di Sant’Egidio, istituzioni e la scuola Eris uniti per sostenere famiglie in difficoltà e rilanciare un luogo della memoria

Rita Vinciguerra

23 Dicembre 2025, 22:40

Acireale: riapre la chiesa “Spirito Santo” con un pranzo per i bisognosi

La chiesa del Collegio “Spirito Santo”, sita su corso Savoia, ha ospitato il primo pranzo solidale a favore dei cittadini in condizioni di difficoltà socio-economica, promosso dalla Comunità di Sant’Egidio. Un momento di forte condivisione e vicinanza al quale hanno partecipato il vescovo, mons. Antonino Raspanti, la vicesindaco Valentina Pulvirenti, il prof. Emiliano Abramo e don Orazio Caputo, rispettivamente presidente regionale e assistente ecclesiastico diocesano della Comunità di Sant’Egidio.

Significativo il contributo fornito dalla scuola di formazione professionale “Eris” che ha curato la preparazione e il servizio catering, sotto la direzione del docente Andrea Condorelli, con tutor Agata Fichera (referente per la sede di Acireale), Emanuela Finocchiaro e Angela Cutuli e docenti formatori Laura Leotta e Giada Pappalardo. Presenti molti amici della Comunità di Sant’Egidio, tra cui varie mamme ucraine con i loro figli della “Scuola della pace”, segmento curato in maniera impeccabile da Nino Grasso.

«Siamo grati - ha detto don Orazio Caputo - a quanti si sono adoperati per la riuscita dell’iniziativa, dall’Eris ad “Acqua e farina”, da Giuseppe Lanzafame alla Caritas, alla parrocchia Cuore Immacolato di Maria; ciascuno di questi ha avuto un ruolo fondamentale affinché potessimo organizzare l’evento. Un pensiero particolare, poi, va rivolto all’Ipab “Collegio Santonoceto”, segnatamente al presidente Nando Ardita, e al consiglio di amministrazione dell’ente nonché al direttore generale, Rito Greco».

Un’azione corale, insomma, alla luce della quale la riapertura della chiesa dello storico Collegio assume un significato simbolico profondo, rappresentando non solo la speranza e la rinascita spirituale per i presenti, ma anche il recupero di un luogo della memoria.