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la svolta

L'Istituto autonomo case popolari affida all’Agenzia delle Entrate-Riscossione Sicilia l’incasso dei canoni di locazione

Ad Agrigento i morosi correranno il rischio di subire pesanti azioni esecutive come pignoramento e fermo dell'auto

Dario Broccio

22 Dicembre 2025, 19:50

21:26

L'Istituto autonomo case popolari affida all’ Agenzia delle Entrate-Riscossione Sicilia  l’incasso  dei canoni di locazione

La sede dello Iacp di Agrigento

Dal 1° gennaio 2026 si profila una stretta per gli inquilini morosi dell’Istituto Autonomo Case Popolari di Agrigento: in caso di mancato pagamento potranno scattare “pesanti azioni esecutive”, come pignoramenti e fermi amministrativi sui veicoli.

L’Iacp ha infatti sottoscritto una convenzione con l’Agenzia delle Entrate Riscossione Sicilia, affidandole la gestione e il recupero dei canoni di locazione. La misura riguarda sia i canoni correnti a partire dal 2026 sia gli arretrati riferiti ad annualità precedenti e non versati nei termini.

Il patrimonio gestito dall’Istituto con sede in via Bramante ammonta a circa 7.500 unità – incluse quelle di altri enti ma amministrate dallo Iacp – distribuite in 43 comuni della provincia, Isole minori comprese.

Stimiamo che attualmente il tasso di morosità sia di circa il 70%” – afferma il Commissario straordinario dell’Ente, ing. Salvatore Giovanni Pignatone –; negli ultimi mesi abbiamo intensificato l’attività di contrasto all’evasione grazie anche alla fattiva collaborazione del personale dell’Ente: questa convenzione costituisce un importante traguardo, reso possibile anche dal Direttore Generale, avv. Teresa La Russa, che l’ha fortemente sostenuta.”

Con il nuovo assetto, dal 1° gennaio 2026 la bollettazione dei canoni sarà curata dall’Agenzia delle Entrate Riscossione, che in caso di insolvenza avvierà le attività di recupero, anche coattivo.

Le somme incassate confluiranno poi nelle casse dell’Istituto.

Stimiamo che la nuova procedura di riscossione possa condurre in tempi più brevi al recupero di importanti risorse” – aggiunge il Direttore generale dell’Iacp, l’avv. Teresa La Russa – “che potranno essere riutilizzate anche per la manutenzione degli immobili e in investimenti per il miglioramento del patrimonio dell’ente”.

Oltre alla realizzazione degli alloggi, l’Istituto ha tra i propri compiti istituzionali la cura e la manutenzione, in qualità di ente proprietario, delle unità assegnate.

“È necessario inculcare tra gli inquilini assegnatari una nuova mentalità: la casa popolare è sì un diritto, ma c’è anche il dovere di pagare regolarmente il canone. Si tratta – conclude il Commissario Pignatone – di un canone modesto, tra i più esigui d’Italia, che mediamente si aggira tra 52,00 e 70,00 euro al mese e che, in molti casi, non riesce a coprire neanche il costo degli interventi manutentivi di un patrimonio immobiliare risalente agli anni ’90.”

Finora lo Iacp si era avvalso di un sistema di riscossione “volontario”: agli inquilini veniva recapitato periodicamente un bollettino che, in numerosi casi, non veniva saldato.

Gli uffici di via Bramante confidano che il nuovo meccanismo risulti più efficace e più equo, evitando “disparità” tra i contribuenti puntuali e quelli “distratti”.

La convenzione prevede, inoltre, per le famiglie in difficoltà economica, la possibilità di una “rateizzazione personalizzata”, con numero e importo delle rate modulati sulle effettive esigenze del debitore.