il dibattito
Sparatoria in centro, nuovo scontro su zone rosse, diffusione di armi e sicurezza urbana
La reazione del sindaco e le richieste delle opposizioni in consiglio comunale
Si riaccende il dibattito sulla sicurezza urbana e sulle zone rosse dopo la sparatoria in cui una ragazza di 33 anni è stata ferita da colpi di fucile esplosi da un'auto. L'episodio, avvenuto in pieno centro tra sabato e domenica, ha destato allarme non solo per la dinamica, definita "deprecabile" e "bizzarra" dal sindaco Roberto Lagalla, ma per il contesto di una criminalità giovanile che sembra non arrestarsi.
A seguito di un vertice in Prefettura per analizzare l'accaduto, il sindaco Lagalla ha cercato di rassicurare la cittadinanza respingendo quelle che definisce «strumentalizzazioni politiche» dettate dall'emotività. «La città è sotto controllo, anche se sappiamo bene che il rischio zero non può esistere», ha dichiarato il primo cittadino, sottolineando come l'amministrazione abbia già messo in campo tutte le risorse possibili.
Lagalla ha annunciato che entro i primissimi giorni del nuovo anno entreranno in servizio 100 nuovi vigili urbani, portando a compimento un complesso processo di acquisizione. Sul fronte dell'ordine pubblico, il sindaco ha confermato che, d'intesa con il Ministero dell'Interno, a gennaio è previsto il potenziamento dei contingenti delle forze dell'ordine con l'arrivo di nuovi uomini. «Abbiamo attivato le zone rosse e mantenuto un controllo territoriale che è certamente aumentato», ha ribadito, invitando ad aspettare la conclusione delle indagini sull'ultimo evento di piazza Nascè.
Di segno opposto la reazione di Roberta Schillaci, deputata del Movimento 5 stelle all’Ars, che parla di una gravità inaudita. «L’ennesimo episodio dimostra l’inefficacia dei provvedimenti presi finora», ha attaccato la parlamentare, sottolineando come la strategia delle zone rosse sia risultata fallimentare.
Secondo quanto riferisce Schillaci i dati della procura confermano che a Palermo circolano troppe armi, un allarme già lanciato dalla commissione regionale antimafia. La deputata ha rivolto un appello al ministro Piantedosi: «Piuttosto che zone rosse, occorre ripristinare l'operazione Strade Sicure. Se non si interviene in maniera strutturale, saremo costretti a piangere nuovi morti».
Intanto, l'intero fronte delle minoranze in Consiglio comunale (Pd, M5s, Avs, Oso, gruppo misto) ha chiesto formalmente alla presidenza d'aula di inserire immediatamente al voto una mozione sul disagio giovanile e la sicurezza, depositata da mesi.
I consiglieri denunciano un «profondo allarme sociale» e ritengono inaccettabile che il confronto politico su temi così centrali venga continuamente rinviato a causa di altre urgenze della giunta. «È necessario dare un segnale chiaro di responsabilità», si legge nella nota congiunta delle opposizioni, che chiedono che il consiglio torni a essere il luogo dove si affrontano le questioni che incidono sulla qualità della vita dei cittadini, specialmente dei più giovani.