La manifestazione
Aeroporto di Palermo, protesta contro il caro voli: «Tornare a casa per le feste è un diritto negato»
Il presidio di "Nun si parti", Federconsumatori e Cgil
aeroporto palermo ANSA/RUGGERO FARKAS
Lo scalo aereo Falcone e Borsellino è stato oggi teatro di una partecipata manifestazione di protesta contro l'impennata dei prezzi dei biglietti aerei, un fenomeno che rende estremamente difficile, se non proibitivo, il rientro in Sicilia di migliaia di fuori sede durante il periodo natalizio.
Al centro della mobilitazione, i giovani del movimento «Nun si parti» e i rappresentanti di Federconsumatori hanno manifestato per denunciare come l'aumento dei costi dei voli colpisca duramente studenti e lavoratori costretti a vivere lontano dalla propria terra d'origine per mancanza di prospettive locali. La protesta ha voluto accendere i riflettori su quella che viene definita una violazione del diritto alla mobilità e alla continuità territoriale, essenziale per garantire il legame tra i siciliani e la propria regione.
All'iniziativa ha aderito anche la Cgil Sicilia, che ha manifestato accanto ai giovani e alle associazioni. Gabriella Messina, segretaria confederale del sindacato, ha sottolineato come il caro voli sia solo uno dei tasselli di un più ampio diritto alla mobilità negato nell'isola. Secondo l'organizzazione sindacale, è fondamentale battersi affinché i giovani possano scegliere liberamente di restare, studiare o tornare in Sicilia attraverso politiche concrete per lo sviluppo, il lavoro e il diritto allo studio.
La mobilità, è stato ribadito durante il presidio, deve essere garantita come un vero diritto, specialmente per chi è stato obbligato a spostarsi dalla Sicilia per motivi professionali o accademici e oggi si trova di fatto ostacolato nel ricongiungersi con la propria famiglia per le festività.
«Non è accettabile che tornare a casa per Natale diventi un lusso per studenti e lavoratori fuorisede». Lo afferma l'on. Paolo Ciani, deputato e segretario Demos che ha presentato un'interrogazione a risposta scritta al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Salvini sui forti rincari dei prezzi dei trasporti durante i periodi di festa, come quello natalizio.
Secondo recenti rilevazioni delle associazioni dei consumatori, nel 2025 i biglietti di aerei, treni e traghetti hanno registrato aumenti fino al 700%, e in alcuni casi fino al 900%, rispetto alla bassa stagione, in particolare sulle tratte interne verso Sud e Isole, con costi medi che superano i 400 euro per un volo di andata e ritorno.
«È paradossale – sottolinea Ciani – che in molti casi volare all'estero costi meno che spostarsi all'interno del nostro Paese».
Nell'atto il deputato chiede se il governo intenda intervenire con l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, con ENAC e con le compagnie di trasporto per valutare meccanismi di pricing più equi e di discutere insieme agevolazioni dedicate come voucher o bonus mobilità, per studenti e lavoratori fuorisede.
L'interrogazione sarà illustrata nel corso di una conferenza stampa il prossimo martedì 22 dicembre alle ore 10, presso la sala stampa della Camera dei deputati, ingresso via della Missione 8, ingresso con giacca.