Il caso
Centri sociali, nell'elenco dei possibili sgomberi spunta anche il "Cervantes" di Catania, che però è chiuso da 7 anni
Dopo Askatasuna resta ancora ampia la galassia delle occupazioni. Sarebbero oltre 120, ma c'è anche il centro di destra etneo da anni liberato
L'ex centro Cervantes di Catania, chiuso a dicembre 2018
Dopo lo sgombero di Askatasuna a Torino resta ancora ampio il numero delle occupazioni abusive di immobili, sia privati che pubblici, all’interno dei quali sono attivi collettivi che organizzano iniziative di vario genere: se ne contano oltre 120 in tutta Italia, secondo Adnkronos. Che mette nell'elenco anche le occupazioni riconducibili all’estrema destra italiana due per la precisione: CasaPound a Roma nella sede di via Napoleone III e Spazio Libero Cervantes a Catania.
Solo che il Cervantes è chiuso da 7 anni, e non è la prima volta che spunta in un elenco di possibili sgomberi. «Situato in via Santa Sofia 42 a Catania - chiariva la pagina Facebook del "Cervantes" lo scorso settembre, all'indomani dello sgombero del Leoncavallo di Milano - è stato evacuato dagli stessi militanti, nel dicembre 2018, a seguito del terremoto di Santo Stefano, che ha portato al crollo del tetto e reso ulteriormente inagibile la struttura. La decisione degli attivisti fu annunciata pubblicamente durante una assemblea cittadina e diffusa con una nota rivolta agli organi di informazione. La speranza del gruppo di gestione, oggi come allora, è che quello stesso plesso – in passato una scuola materna – torni a essere destinato, in condizioni di piena sicurezza, ai piccoli studenti catanesi» Il gruppo aveva poi, nel 2020, preso possesso dell'ex Caserma Moccagatta di via Gesuiti 34. Ma quella esperienza è conclusa «da 5 anni» specificano sempre online. Anche se gli ex gestori si dicono pronti «a partecipare all’assegnazione di un nuovo spazio di aggregazione in città». Insomma:qualcosa di simile a quanto fatto proprio dal Leoncavallo a Milano nelle scorse settimane.
Dalla mappatura delle occupazioni riportata da Adnokronos dei «125 casi di area anarco-antagonista», il numero maggiore si trova nel Lazio e in particolare a Roma, dove sono 48 gli immobili occupati, 25 si trovano in Lombardia, 15 in Campania e in particolare a Napoli, sei in Piemonte e sette in Sicilia. Liguria, Veneto e Puglia contano tre occupazioni a regione. Emilia Romagna le occupazioni di questo tipo sono due mentre in Sardegna, Calabria e Abruzzo ce n'è una a regione. Nella totalità dei casi si tratta di occupazioni risalenti nel tempo. Infatti, tutti i nuovi tentativi degli ultimi anni sono stati sventati dall’intervento delle forze dell’ordine in base alle indicazioni contenute in un’apposita direttiva di Piantedosi, che prevede lo sgombero immediato di ogni nuova occupazione.
