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«No a chiusure dei locali senza una sentenza» scure del Tar sul regolamento antievasione del Comune

La decisione dei giudici amministrativi: chiusure e revoche di licenze solo dopo l'accertamento definitivo dei tributi

Stefania Giuffrè

19 Dicembre 2025, 11:42

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Il Tar Sicilia azzoppa il regolamento comunale antievasione. Non una bocciatura ma paletti più fermi per l’amministrazione: non si potrà più disporre la chiusura di un esercizio commerciale moroso se non in presenza di un accertamento definitivo delle pendenze.

La sentenza è arrivata ieri, dopo un primo pronunciamento questa estate. Il ricorso parte dai titolari di un noto bar ai quali il Comune aveva intimato il pagamento di tributi per quasi 115 mila euro. La norma varata da Palazzo delle Aquile nel 2020 prevede, in questi casi, che al contribuente sia affidato un termine di 60 giorni per pagare, pena la chiusura dell’attività per 90 giorni o, in caso di ulteriore ritardo nel pagamento, la revoca della licenza. Il bar era stato chiuso per tre mesi ma i legali dello studio Lexia che hanno assistito il commerciante hanno ottenuto ad agosto la sospensione del provvedimento.

Ora arriva la sentenza di merito che tarpa le ali all’amministrazione: secondo il Tar «l’eventuale irregolarità non potrebbe mai riguardare una pretesa creditizia che non sia stata definitivamente accertata a mezzo di un atto divenuto inoppugnabile». La pronuncia stabilisce insomma che per sospendere o revocare le licenze, i tributi non riscossi debbano essere definitivamente accertati, non basterà più una semplice verifica degli uffici comunali.

«Con l’annullamento della norma regolamentare - spiegano gli avvocati Ambrogio Panzarella e Gerlando Palillo, rispettivamente partner e associato dello studio Lexia - , il Comune non potrà più intimare il pagamento e minacciare la chiusura dell’esercizio commerciale per l’asserito mancato pagamento di tributi alle “scadenze ordinarie”, ma solo per crediti tributari definitivamente accertati in una sentenza ». Secondo una stima di Confesercenti, le sanzioni previste dal regolamento avevano permesso al Comune, nel primo semestre di quest’anno, di recuperare 3,2 milioni di evasione di tributi come Tari, Imu e la ex Tosap.