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Truffa della finta figlia a Paternò: tre bonifici sottratti
Malviventi approfittano della fiducia di una donna attraverso whatsapp, indagano i carabinieri
Un gruppo di malfattori ha colpito anche a Paternò con la truffa della “finta figlia”, che da mesi miete vittime, da nord a sud Italia. Un metodo ormai noto ma che continua a funzionare per i malviventi, vuoi per la bravura con cui conducono la truffa, vuoi perché spesso chi viene fregato è preso alla sprovvista e non ha il tempo di pensare a verificare se quanto gli è stato raccontato è vero, oppure no.
Nella rete dei truffati, come detto, è finita anche una paternese, contattata per telefono dai malviventi, fingendosi sua figlia. Una trappola ingegnosa quella portata a termine, con i truffatori che hanno approfittato del fatto che la donna spesso faceva dei bonifici alla figlia, per questioni lavorative. Solo che questa volta non era la figlia a chiedere soldi, ma ladri senza scrupoli, riusciti ad accedere al contenuto di uno dei telefoni o della figlia o della donna vittima del raggiro.
È la stessa vittima della truffa che ci racconta cosa è successo. «Tutto è cominciato con un sms - dice - si sono finti mia figlia. Nel messaggio mi diceva che aveva perso il telefono che aveva preso un nuovo numero e mi chiedeva di scriverle su WhatsApp». La vittima del raggiro non ci trova nulla di strano e tenta di chiamare al nuovo numero quella che pensava sua figlia. Ma dall’altro capo del telefono non rispondeva nessuno o, nei casi in cui si rispondeva, si fingeva di non sentire l’interlocutore. Con la scusa di essere in una zona fuori campo, di non sentire quando la donna chiamava, tutto è stato spostato sul piano della messaggeria su WhatsApp, facile così fregare le proprie vittime.
Da qui è cominciato un fitto scambio di messaggi, con la finta figlia che, perso il telefonino, diceva di aver dovuto bloccare tutto anche le app della banca. Da qui però le lamentele per la necessità di dover operare un bonifico per questioni lavorative e la richiesta alla mamma di farlo lei, visto che il suo conto era temporaneamente bloccato. E la mamma, senza battere ciglio provvede per ben tre bonifici istantanei diversi, senza avere il minimo sospetto. Nel pomeriggio, al rientro della figlia a casa, l’amara scoperta. Tutto era un raggiro. Da qui la denuncia alla polizia postale, con poche probabilità di riuscire a dare un volto e un nome ai malfattori.
Attenzione, dunque. Le truffe sono sempre pronte per essere servite da malviventi senza scrupoli.