Il caso
Mafia, niente colloqui in videoconferenza tra i componenti in carcere della famiglia Sanfilippo
Cassazione: "La sicurezza pubblica prevale sul diritto ai rapporti familiari"
La legge tutela il diritto dei detenuti anche in regime di 41 bis di avere colloqui in videoconferenza con i familiari. E questo vale anche se il familiare è detenuto. Ma le esigenze di sicurezza pubblica sono prevalenti rispetto a quelle del diritto ai rapporti familiari. Se quei colloqui sono un rischio per la sicurezza, vanno impediti perché il regime del 41 bis ha come sua finalità quella di recidere il rapporto tra il detenuto e il clan mafioso di cui faceva parte. Va in questa direzione una sentenza dello scorso anno della prima sezione penale della Corte di Cassazione che ha rigettato l’istanza presentata dai legali dei fratelli di Mazzarino Calogero e Giuseppe Sanfilippo ricorrendo contro l’ordinanza con cui il Tribunale di Gela aveva negato i colloqui in videoconferenza con i genitori, entrambi detenuti in due diverse strutture carcerarie.
I legali dei due fratelli avevano ritenuto carente la motivazione del diniego del Tribunale di Gela sottolineando anche che colloqui controllati come quelli con soggetti detenuti non possono avere la stessa pericolosità di quelli che avvengono con chi è in stato di libertà. Ma per la Cassazione - il diritto ai rapporti familiari non è assoluto e può venire meno di fronte a specifiche esigenze di sicurezza. Il Tribunale di Gela aveva negato il diritto ai colloqui richiesti basandosi su un parere della Direzione Distrettuale Antimafia che evidenziava come tutti i familiari coinvolti appartenessero alla stessa organizzazione criminale e che, in passato, proprio i colloqui in carcere erano stati usati per impartire direttive illecite.
I magistrati della Dda hanno sconsigliato dunque quei colloqui e il Tribunale di Gela ha accolto questo parere. Una decisione che la Suprema Corte ha ritenuto legittima. La sentenza di Cassazione, per la particolarità del caso e per il suo contenuto, è oggetto di commenti nei siti specializzati e crea un precedente non irrilevante in situazioni che vedono coinvolti interi nuclei familiari nell’appartenenza a un’organizzazione criminale. Assicurati alla giustizia, non è scontato poi che possano avere rapporti pur se sono familiari. Devono esserci condizioni che non sviliscono la ratio del regime carcerario speciale.