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Il caso

Mondello Italo Belga attacca l'Antimafia: "Alle imprese interessa il diritto, non la suggestione. Nel 2024 il via libera, ora... "

Mondello Immobiliare Italo Belga esprime «profonda incredulità» per il procedimento di decadenza avviato dalla Regione: il Viminale non rileva cause di decadenza, l'azienda denuncia una campagna di delegittimazione che colpisce circa 250 famiglie e annuncia controdeduzioni e ricorsi per il ristoro dei danni.

Redazione Palermo

29 Novembre 2025, 13:13

italo belga

La risposta dell'Italo-Belga

La Mondello Immobiliare Italo Belga esprime “profonda incredulità” per l’avvio del procedimento di decadenza disposto dagli Uffici della Regione Siciliana sulla base delle conclusioni della Commissione regionale antimafia.

In una nota la società sottolinea: “Alle attività economiche, quali che siano, interessa il diritto, non la suggestione”.

L’azienda contesta inoltre l’incertezza istituzionale sul proprio status ai fini della certificazione antimafia, richiamando un passaggio della stessa relazione: “Questa Commissione non può esimersi dall’esprimere stupore per la comunicazione antimafia del Ministero dell’Interno del 24 gennaio 2024 che non ravvisa a carico della Società Mondello Immobiliare Italo Belga SA […] la sussistenza di cause di decadenza, di sospensione o di divieto…”

Secondo la società, l’“appiattimento” sulle risultanze della Commissione – giudicate “sbilanciate e per molti aspetti fuorvianti” – finirebbe per trasformare in “anomalia” prassi gestionali che l’ente concedente avrebbe adottato e avallato per anni. Un’impostazione che, se elevata a regola generale, “potrebbe condurre alla messa in discussione indiscriminata delle concessioni demaniali marittime in Sicilia, incluse quelle già affidate ai Comuni”.

Viene inoltre respinta l’affermazione secondo cui la Mondello Immobiliare Italo Belga esternalizzerebbe a terzi la maggior parte delle attività legate al bene in affidamento: molte di queste, precisa la società, “sono svolte su aree di diretta proprietà e non in concessione” e la spesa annuale per i servizi esternalizzati “incide per circa l’8% sul totale dei costi sostenuti nel ciclo economico aziendale”.

La società parla di una “campagna di delegittimazione” che si ripercuote “sulla pelle delle circa 250 famiglie” impegnate nell’indotto legato alla spiaggia di Mondello. E giudica una narrazione “meramente propagandistica” presentare la vicenda come un’operazione di “liberazione” dell’arenile, “in concomitanza con l’avvio ormai prossimo delle procedure di gara previste per legge entro il 2027”.

Sul fronte dei controlli, l’azienda sostiene di avere interrotto i rapporti ogni volta che sono emersi “elementi critici su singole posizioni”, rafforzando le verifiche interne, a riprova – afferma – di operare “al di fuori di qualunque condizionamento esterno”.

Qualora si procedesse alla revoca “sulla base di presupposti che riteniamo errati o incompleti”, la società annuncia che “contesterà tali provvedimenti in tutte le sedi competenti”, agendo con fermezza per il ristoro integrale dei danni arrecati alla Mondello Immobiliare Italo Belga, ai suoi lavoratori e al territorio”.

“Non intendiamo spostare il confronto sui giornali, ma non resteremo in silenzio di fronte a rappresentazioni che riteniamo ingiuste: nel rispetto delle istituzioni presenteremo le nostre osservazioni e controdeduzioni nelle sedi competenti, riservandoci ogni opportuna iniziativa a tutela della Società e confidando di poter ristabilire una lettura corretta dei fatti”, si conclude nella nota.