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Raddoppio ferroviario Catania-Messina: i sindaci bocciano la variante voluta da Taormina. «Sacrificata la sicurezza»

Dopo l'annuncio della variante chiesta e ottenuta dal Comune di Taormina, gli altri sindaci della riviera jonica chiedono a Schifani un tavolo tecnico urgente

Carmelo Caspanello

26 Novembre 2025, 06:10

07:12

Raddoppio ferroviario: i sindaci bocciano la variante

I sindaci della Riviera Jonica alzano il livello di attenzione sulla variante progettuale del raddoppio ferroviario Messina-Catania, che prevede il mantenimento della linea Giampilieri-Fiumefreddo. La riunione convocata dal sindaco di Scaletta Zanclea, Gianfranco Moschella, e dal sindaco di Itala, Daniele Laudini, ha riunito gli amministratori di Nizza di Sicilia, Roccalumera, Furci Siculo, Santa Teresa di Riva, Savoca, Sant’Alessio Siculo e Letojanni, tutti contrari all’indirizzo contenuto nella delibera di Giunta regionale del 20 novembre.

Nel corso dell’incontro sono state ribadite le criticità di un’ipotesi che, secondo i primi cittadini, mortifica i territori già stretti tra l’autostrada e la ferrovia, lasciandoli senza un’alternativa viaria adeguata. I sindaci hanno ricordato che nei precedenti tavoli tecnici era stata condivisa l’importanza del tracciato ferroviario dismesso quale presidio di Protezione civile e possibile via di fuga in caso di emergenza, elemento ritenuto fondamentale alla luce delle note fragilità idrogeologiche.

Gli amministratori contestano inoltre che la variante sconvolga quanto concordato negli anni con le Amministrazioni locali, incidendo sulla pianificazione urbanistica e sulla sicurezza delle comunità. Le posizioni espresse coincidono con quelle già avanzate da residenti e comitati civici delle aree interessate dai lavori, che temono un aggravamento dell’esposizione ai rischi e un ulteriore restringimento degli spazi urbani.

Al termine della riunione è stata inviata una nota ufficiale al presidente della Regione, Renato Schifani, per chiedere la convocazione urgente di un tavolo tecnico esteso a tutte le parti coinvolte. L’obiettivo è individuare una soluzione che non alteri gli equilibri territoriali e che garantisca sviluppo e sicurezza. La richiesta, firmata da nove sindaci, segna un fronte compatto del comprensorio e conferma la volontà di difendere un’area che si considera già provata da limiti infrastrutturali e tensioni ambientali. Una posizione destinata a pesare.