L'incontro
Oltre il 25 novembre: una rete tra università, istituzioni e territorio contro la violenza di genere
Dall'università al territorio: una rete di ascolto, formazione e servizi per contrastare la violenza di genere tutto l'anno
Creare una rete fra istituzioni per il contrasto alla violenza di genere. Ogni riflessione sul contrasto alla violenza sulle donne il 25 novembre (Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne) può apparire banale se non viene accompagnata da azioni concrete nel resto dell’anno. È questo il messaggio lanciato all’evento “Fare ‘rete’: Università, istituzioni e territorio contro la violenza di genere” tenutosi a Palazzo Steri alla presenza, tra gli altri, del rettore dell’Università di Palermo Massimo Midiri e del sindaco Roberto Lagalla.
Un sistema, quello descritto durante l’appuntamento, che riunisce diverse istituzioni e che parte dall’ateneo palermitano per diffondere consapevolezza tra gli studenti. Accanto alle attività educative e formative, centrale è il ruolo dello sportello di ascolto e della consigliera di fiducia, una figura professionale esterna all’Università che ha il compito di prevenire e risolvere casi di discriminazione, molestie sessuali o psicologiche, mobbing e stalking.
“Creare un ambiente consapevole e protetto è per noi fondamentale – dichiara Midiri – oltre alla formazione, lavoriamo per costruire un’autentica socialità universitaria, che prepari le persone a diventare cittadini attenti e responsabili. Negli ultimi anni abbiamo registrato un aumento delle segnalazioni rivolte alla Consigliera di fiducia. È un segnale importante: significa che il messaggio sta passando e che ogni minimo campanello d’allarme viene raccolto e comunicato”.
Insistere sull’educazione delle nuove generazioni è una delle attività su cui le istituzioni focalizzano il loro operato. Accanto a questo, un ruolo centrale è giocato dalle associazioni di volontariato che accompagnano le vittime di violenza nel percorso di supporto: “In questi tre anni il livello di scolarizzazione nelle scuole dell’infanzia è passato dal 6,7% al 27%: l’obiettivo è raggiungere entro il 2027 quella soglia del 33% che ci consente di cristallizzare nel tempo un’ingente mole di risorse destinate all’incremento delle attività educative. Altrettanto fondamentale è il ruolo delle associazioni di volontariato: nessuno da solo riesce ad affrontare e superare un tema di questa complessità e di quest’impatto sociale ed emotivo”, afferma Lagalla.
Il concetto di violenza non riguarda soltanto la dimensione fisica ma abbraccia diverse sfere, come quella psicologica ed economica: “le attività che organizziamo all’interno dell’Ateneo non si limitano alla giornata del 25 novembre – specifica Beatrice Pasciuta, prorettrice all’Inclusione, alle Pari opportunità e Politiche di genere – durante tutto l’anno lavoriamo con studenti e studentesse, con i colleghi docenti e con il personale tecnico-amministrativo e bibliotecario per diffondere una consapevolezza sempre più profonda su questi temi. La violenza di genere, infatti, non è solo stupro o femminicidio: è un fenomeno complesso, che va conosciuto e compreso nella sua interezza”.