25 novembre
Un bavaglio dinnanzi a un gruppo di bare: a Catania la campagna shock per la Giornata contro la violenza sulle donne
L'appello di Uil e Uil Mobbing Stalking: «Basta femminicidi»
«Abbiamo scelto un’immagine-shock per la Giornata contro la violenza sulle donne, perché non abbiamo più parole per dire basta femminicidi! E perché vogliamo ricordare che dopo ogni femminicidio si chiudono molte bare. Su un’intera famiglia».
Le segretarie generali di Uil e UilP Catania, Enza Meli e Maria Pia Castiglione, la responsabile regionale dei Centri di Ascolto Uil Mobbing e Stalking, Agata Giuliano, e la presidente dell’associazione Ada, Giovanna Giuffrida, hanno scelto di indossare un bavaglio dinanzi a un gruppo di bare affidando così a una foto il messaggio dell’organizzazione sindacale per il 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
«Nel bianco e nero dello scatto – spiegano le esponenti Uil – spicca soltanto il rosso sangue del bavaglio perché quello era e resta il colore-simbolo di un delitto senza giustificazioni, senza attenuanti. È rossa, peraltro, una panchina che abbiamo sistemato ormai da tempo nel cortile della nostra sede in via Sangiuliano e sulla quale una targhetta riporta una frase straordinariamente significativa di Isaac Asimov: la violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci».
«Quando in questi anni ci siamo incontrate con ragazze e ragazzi negli Istituti scolastici di Catania e provincia, abbiamo sempre rivolto un invito a venirci a trovare per fermarsi un attimo a leggere quella frase e riflettere”, concludono Enza Meli, Maria Pia Castiglione, Agata Giuliano e Giovanna Giuffrida. Vogliamo e dobbiamo coltivare la speranza, l’ottimismo. Lo facciamo con la forza della ragione, notando come studentesse e studenti già adesso si stiano facendo portatori di una cultura del rispetto che sta cambiando le cose. È sempre più difficile, infatti, spacciare per amore qualunque episodio di brutalità sulle donne, mentre è stata votata alla Camera e sta per essere approvata definitivamente al Senato la norma per la quale un atto sessuale senza consenso è sempre e comunque stupro. Sono passi avanti verso un cambiamento profondo, che impone di non fermarci alle parole di una Giornata. Per noi anche significa stare dalla parte delle donne, dalla parte delle persone».