Mafia
Il "vizietto" di comandare dal carcere: Orazio "u vitraru" e la sua scalata nei Laudani
Ecco chi è il boss catanese a cui i finanzieri del Gico hanno sequestrato le due aziende. Dal blitz Vicerè fino all'ultima inchiesta che lo ha portato in cella la scorsa estate.
Il provvedimento gli è arrivato dritto dritto in carcere. Un'altra misura di prevenzione si aggiunge a quelle già collezionate da Orazio Scuto "u vitraru", boss di primo piano del clan Laudani di Catania. Qualcuno lo vuole ridimensionare a referente della zona acese. Ma Scuto è uno storico dei "mussi i ficurinia". E fu lui, qualche anno fa, a voler riorganizzare la famiglia mafiosa dalle ceneri della maxi inchiesta Vicerè. E quindi rimettere in piedi la cosca che ha la sua forza criminale a Canalicchio (quartiere a nord di Catania) per diffondersi fino all'hinterland catanese, con cellule criminali particolarmente violente a Paternò ed Adrano. Quel progetto di rinascita però fu fermato dal Gico della guardia di finanza di Catania con l'operazione "Report". Ma Orazio Scuto è un irriducibile della mafia. Appena, infatti, mette piede fuori dal carcere riprende le attività mafiose. Anzi, anche da dietro le sbarre ha più volte dimostrato di saper comunicare con l'esterno.
Gli ultimi guai giudiziari Scuto li ha avuti nel blitz "Lumia" la scorsa estate. I finanzieri - forti dell'esperienza delle indagini confluite nell'inchiesta "Report" - accendono i radar sul boss dei Laudani anche mentre è in carcere. Per depistare le intercettazioni, i carusi dei Laudani lo chiamavano "papà". Ma con i militari del Gico il linguaggio in codice non ha funzionato.
La misura di prevenzione notificata ieri al detenuto - con cui sono stati posti in amministrazione giudiziaria Vetrans di Aci Sant'Antonio e Ap Motors Srls di Zafferana Etnea - è figlia dell'inchiesta "Lumia". Infatti già nell'inchiesta è contestata a Scuto l'intestazione fittizia delle due società. Piccola nota a margine: per Ap Motors il gip rigettò la misura di sequestro penale. Questi due provvedimenti di prevenzione confluiranno nel processo già pendente che scaturisce da un decreto di sequestro scattato qualche mese fa per altri immobili e aziende. La prossima udienza del processo di prevenzione sarà a gennaio.


