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IMMIGRAZIONE

Fermo per la nave Mediterranea a Porto Empedocle dopo la sbarco di migranti: «Violato il decreto Piantedosi»

L'ong: «Ci stanno ingiustamente impedendo di soccorrere altre vite in mare. Non permetteremo che queste illegittime politiche di morte prevalgano. Il ministro mente»

Alfredo Zermo

06 Novembre 2025, 12:38

18:30

Fermo per la nave Mediterranea a Porto Empedocle dopo la sbarco di migranti: «Violato il decreto Piantedosi»

Dopo lo sbarco a Porto Empedocle (Agrigento) di 92 migranti, di cui 31 minori non accompagnati, su disposizione del ministero dell’Interno la polizia e la Capitaneria di porto della città hanno notificato al comandante e all’armatore della nave Mediterranea, dell’omonima ong, un verbale che contesta la presunta violazione del decreto legge Piantedosi per “non aver raggiunto senza ritardo il porto di sbarco assegnato”.

Secondo gli ordini del Viminale, lo scalo indicato era Livorno, “a 630 miglia nautiche, quasi 1.200 chilometri e oltre quattro giorni di navigazione dal soccorso”, spiega Mediterranea Saving Humans.

“Questo ci viene contestato – prosegue la ong – nonostante il medico di bordo e lo stesso Cirm Telemedicina, incaricato dalle autorità marittime, abbiano certificato che tutte le persone soccorse non erano in grado di affrontare altri tre giorni di navigazione. I naufraghi, infatti, sono stati poi fatti sbarcare a Porto Empedocle. E nonostante sia stata la Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Palermo a chiedere ai competenti ministeri dell’Interno e dei Trasporti di far sbarcare i minori a Porto Empedocle”.

“La nostra nave – conclude – dopo lo sbarco era pronta a ripartire in missione di ricerca e soccorso in mare, è adesso bloccata in catene a Porto Empedocle. Dovremo attendere giorni per sapere dal prefetto di Agrigento per quante settimane o mesi sarà sottoposta a detenzione amministrativa, e quindi poter presentare ricorso. Intanto ci stanno ingiustamente impedendo di soccorrere altre vite in mare. Non permetteremo che queste illegittime politiche di morte prevalgano”.

Mediterranea Saving Humans replica con durezza alle dichiarazioni diffuse sui social dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a proposito del fermo della nave Mediterranea a Porto Empedocle. «Replichiamo indignati alle menzogne diffuse via social dal ministro dell’Interno Piantedosi: il titolare del Viminale mente e da parte nostra c’è sempre stata massima collaborazione con la sanità marittima», afferma la ong.

«Al largo di Porto Empedocle – riferisce Gabriele Risica, medico a bordo – abbiamo accolto come sempre la dottoressa inviata dall’Usmaf, dialogato con lei sulle condizioni delle persone soccorse e messo subito a disposizione l’ospedale di bordo per visitare tutti i superstiti. È stata la stessa dottoressa dell’Usmaf, dopo aver valutato i primi pazienti e considerato il mare agitato, a comunicarci che avrebbe proseguito le sue attività una volta a terra».

«Abbiamo garantito piena cooperazione alla sanità marittima – aggiunge Sheila Melosu, capomissione – ed è vergognoso che Piantedosi ci venga a parlare di incolumità delle persone, proprio lui indagato per aver protetto il trafficante e torturatore di migranti Almasri e che, nel nostro caso, voleva far viaggiare persone sofferenti e bisognose di cure sanitarie immediate a terra fino al lontano porto di Livorno».