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"Stasi andava con tutte": le accuse shock a "Chi l'ha visto?", la difesa dell'avvocato e le nuove rivelazione su Sempio

Garlasco torna in diretta: detenuto punta il dito contro Alberto Stasi, la difesa respinge le accuse; riemerge il caso Sempio tra ipotesi di corruzione e smentite

Luigi Ansaloni

06 Novembre 2025, 11:45

Alberto Stasi

Alberto Stasi

Nella puntata di mercoledì 5 novembre di “Chi l’ha visto?” si è tornati sul caso di Garlasco. In studio, accanto alla conduttrice Federica Sciarelli, era presente l’avvocato Antonio De Rensis, difensore di Alberto Stasi.

Il confronto si è acceso dopo le dichiarazioni di Flavius Savu, cittadino romeno rientrato in Italia alcuni mesi fa in seguito a un arresto eseguito su mandato internazionale per estorsione aggravata ai danni dell’ex rettore don Gregorio Vitali. Dal carcere, in un intervento esclusivo alla trasmissione, Savu ha puntato il dito contro l’ex fidanzato di Chiara Poggi: «Perché l'ha uccisa? Lui andava con tutte, Chiara Poggi l'ha scoperto e gli aveva detto che avrebbe parlato».

Alle parole di Savu, De Rensis ha replicato con decisione: «La vita di Alberto Stasi nell’indagine di Vigevano è stata vivisezionata, mentre altre cose sono state guardate velocemente. Alberto era tutto il giorno all’università, impegnato con la tesi. Se avesse avuto un’altra relazione, nel clima colpevolista del 2007 lo avremmo saputo dopo due secondi». Sciarelli, notandolo contrariato dopo l’audio, lo ha incalzato: «Avvocato, lei se l’è presa, ma questo è quello che dice Savu». Il legale ha ribattuto: «No, sono tranquillissimo. Non vedo l’ora che questo signore vada in procura. Credo che non sarà importante ciò che potrà dire, ma ciò che potrà dare. Non dimentichiamo che questo signore ha detto cose anche sull’indagato odierno».

Nel corso della serata c’è stato anche il ritorno in tv di Massimo Lovati. L’ex avvocato di Andrea Sempio, da alcune settimane uscito di scena, è intervenuto sull’ipotesi di corruzione che riguarda l’ex pm Venditti, il magistrato che nel 2017 archiviò l’indagine su Sempio: «Non riesco a capire come possa profilarsi un’accusa del genere verso quell’uomo. Questa indagine è un apripista per arrivare ad altro, uno spaccaghiaccio, un grimaldello, chiamalo come vuoi. Per me, fa ridere».

Lovati ha inoltre affermato: «Io non ho mai chiesto una lira a Sempio. Andavo a ritirare la mia parte che veniva consegnata allo studio Soldani. Più o meno ho ritirato 15-16 mila euro». Alla domanda se anche gli avvocati Soldani e Grassi, che collaboravano con lui, avessero ricevuto compensi, ha risposto: «Penso altrettanto, divideva per tre, la matematica non è un’opinione. Se li ho visti prendere soldi? Io non li ho visti». Una versione che i due legali hanno smentito, sostenendo di non aver mai percepito denaro da Sempio, il quale li avrebbe ripagati «in visibilità».