Il delitto
Omicidio a Capizzi, convalidato il fermo del 20enne: scena muta dai giudici ma scagiona i familiari
Omicidio di Capizzi: il 20enne accusato si avvale della facoltà di non rispondere ma scagiona padre e fratello; gip convalida i fermi e dispone la custodia cautelare per tutti, autopsia sul corpo del 16enne in programma.
La vittima Giuseppe Di Dio
Giacomo Frasconà Filaro, vent’anni, accusato dell’omicidio del sedicenne Giuseppe Di Dio avvenuto a Capizzi (Messina) la sera del 31 ottobre, si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip. Ha tuttavia reso una breve dichiarazione spontanea per scagionare i familiari, sostenendo che il padre Antonio e il fratello Mario sarebbero “estranei ai fatti e ignari delle sue intenzioni”.
L’interrogatorio si è svolto nella casa circondariale di Enna “Luigi Bodenza”, alla presenza del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Enna, Zelia Futura Maimone, e del pubblico ministero Salvatore Interlandi.
Il padre e il fratello dell’indagato hanno invece risposto alle domande, ribadendo la propria versione, contestata dal pm alla luce delle dichiarazioni rese ai carabinieri dalla moglie e madre degli indagati, Grazia Schillirò. Il gip Maimone ha convalidato i fermi e disposto la custodia cautelare in carcere per tutti e tre. Il difensore, avvocato Felice Lo Furno, non si è opposto. Nel pomeriggio è prevista l’autopsia sul corpo di Giuseppe Di Dio.