«Mazzette a Tomasino attraverso Cuffaro e Pace», cosa c'è nelle carte della Procura di Palermo
Nell'inchiesta per corruzione e turbativa d'asta anche il passaggio di denaro versato da un imprenditore favarese (sei mesi fa finito sotto inchiesta per un'altra vicenda simile)
Salvatore Cuffaro e Carmelo Pace
Soldi che attraverso l’ex presidente della Regione Salvatore Cuffaro e il deputato regionale Dc Carmelo Pace sarebbero finiti nelle tasche del direttore generale del Consorzio di bonifica occidentale della Regione Sicilia Giuseppe Tomasino. C’è anche questo nelle carte dell’inchiesta per corruzione e turbata libertà degli incanti, nell’ambito della quale la Procura di Palermo ha chiesto i domiciliari per l’ex presidente della Regione Totò Cuffaro e altre 17 persone.
Secondo i pm palermitani i soldi sarebbero stati versati dall’imprenditore favarese Alessandro Vetro, procuratore speciale della S.M. S.R.L. e amministratore unico della M.G.V. Costruzioni S.r.l. Denaro che – dicono i pm di Palermo – sarebbe stato consegnato, in almeno un’occasione, a Cuffaro e Pace perché fosse versato a Tomasino che in cambio avrebbe offerto appoggio nell’aggiudicazione di un appalto.
Alessandro Vetro è lo stesso imprenditore finito sotto inchiesta nell’aprile scorso nell’ambito di una indagine della Procura di Agrigento sugli appalti truccati, tra cui quello relativo alla rete idrica di Agrigento che vide tra gli indagati anche l’ex assessore regionale Roberto Di Mauro. Vetro era accusato di avere versato tangenti per ottenere i lavori di ristrutturazione dello stadio Liotta di Licata.