Il blitz a Catania
Autotrasportatori in trappola, rapinati e picchiati: così agiva la banda capitanata dall'ex pentito
I carabinieri hanno arrestato cinque persone, fra cui Angelo Mascali. Nel 2023 gli è stato revocato il programma di protezione perché nel frattempo commetteva reati.
Li hanno attirati con la scusa di un affare e poi li hanno rapinati. Due autotrasportatori di Enna e Palermo sono caduti nella rete della banda di Angelo Mascali “Catina”, l’ex collaboratore di giustizia finito in manette stanotte assieme ad altri 4 con l’accusa di rapina aggravata e porto d’armi. Molti dei quali suoi strettissimi parenti: Lorenzo Mascali, 46 anni, Antonio Mascali, 28 anni, Giuseppe Mascali, 53 anni. E, infine, Rosario Viglianisi, 27 anni. Ed è grazie alle conoscenze di quest’ultimo nel settore del commercio di ferro e metalli che il diabolico piano sarebbe stato messo a segno. I colpi che sono stati ricostruiti dai Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria e del Nucleo Investigativo, con il coordinamento della Procura di Catania, sono stati commessi l’8 maggio e il 20 giugno scorsi. Le intercettazioni hanno incastrato il gruppo di rapinatori.
VIDEO: LA BANDA ALL'OPERA DURANTE UNA RAPINA
Il blitz è scattato questa mattina all’alba. L’elicottero dei Carabinieri ha svegliato il borgo di via San Jacopo, vicino al cimitero di Catania. Poi i militari hanno bussato alla porta dei Mascali. All’operazione hanno partecipato i Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria e del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale, i militari dello Squadrone Eliportato “Cacciatori Sicilia” e del Nucleo Cinofili.
DA KILLER A PENTITO: CHI E' ANGELO MASCALI
Mascali, nonostante la collaborazione con la giustizia avviata nel 1998 dopo l’indagine Orione, non ha mai smesso di avere un certo radicamento criminale a Catania. Angelo “Catina” è stato un uomo di peso del gruppo dei Santapaola di Monte Po prima di entrare nelle file dei pentiti assieme al fratello Sebastiano. Nel 2023 il programma di protezione gli è stato revocato proprio perché commetteva reati.
Ma torniamo alle rapine. Il primo autotrasportatore è stato attirato con la garanzia dell’acquisto di materiale ferroso per un importo di 10.000 euro ma, una volta arrivato alla zona industriale di Catania, l’autista avrebbe subito, con violenza e gravi minacce, la rapina del denaro contante che aveva con sé da parte di quattro dei cinque sodali, uno dei quali lo avrebbe colpito alla testa e al volto con il calcio di una pistola.
Nella seconda rapina, invece, la vittima sarebbe stata invitata da Mascali e Viglianisi ad andare nella ditta di quest’ultimo per ricevere il pagamento dell’importo di 15.800 euro per i precedenti conferimenti di rottami. L’autotrasportatore è stato pagato ma, appena si è allontanato, sarebbe stato raggiunto dai rapinatori, fermato e poi minacciato di morte dall’ex pentito armato di pistola che non solo gli ha preso i soldi appena consegnati ma altri 500 euro.