Le indagini
Capizzi, il killer camminava armato: perquisizione in casa ha dato esito negativo
Il cugino della vittima: «Lo abbiamo ammazzato tutti noi, è successo quello che temevamo da mesi»
Una “tragedia annunciata”, così è stata definita la morte di Giuseppe Di Dio, 16 anni, ammazzato a Capizzi mentre era davanti ad un bar di via Roma. “Lo abbiamo ammazzato tutti noi”, dice il cugino della vittima. “Eravamo spaventati, ieri sera è successo quello che temevamo da mesi”.
Da settimane la comunità di Capizzi segnalava la presenza in giro per le vie del piccolo comune di Giacomo Frasconà Filaro, 20 anni, ritenuto il killer dello studente, armato. Segnalazioni che i carabinieri hanno subito accolto tant’è che due giorni fa hanno bussato alla porta di casa per una perquisizione in cerca di armi. E l’esito è stato negativo. Effettivamente, però, la famiglia Frasconà Filaro un’arma ce l’aveva e non si sa dove veniva nascosta. Certo è che nell’ultimo periodo a Capizzi le risse erano frequenti. Come quella accaduta qualche istante prima dell’omicidio di Di Dio e di un altro ventenne raggiunto ad una gamba. Il sindaco di Capizzi aveva chiesto dei rinforzi.
Dalle riprese di videosorveglianza si potrebbe vedere il film del delitto. La salma di Di Dio è stata trasferita a Nicosia e qui la procura di Enna farà effettuare l’esame autoptico per accertare se l’ogiva, che lo ha raggiunto al collo, si è fermata nella teca cranica.