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Mafia e società

Trapani, l’auto del giudice Palermo diventa un'opera artistica e scoppiano le polemiche

L'istallazione “Flowers 132” dell’artista Massimiliano Errera nasce per ricordare la strage di Pizzolungo

02 Novembre 2025, 05:03

Trapani, l’auto del giudice Palermo diventa un'opera artistica e scoppiano le polemiche

Non è ancora stata inaugurata, ma già fa discutere. L’installazione “Flowers 132” dell’artista Massimiliano Errera, dedicata alla strage di Pizzolungo del 1985, da giorni sta dando vita ad un acceso dibattito a Trapani. L’opera, che utilizza i resti dell’auto dell’ex giudice Carlo Palermo, sopravvissuto all’attentato tra l'altro ancora impunito, intende trasformare la distruzione in un simbolo di rinascita. Ma la sua collocazione in piazza Vittorio Emanuele, accanto al Monumento ai Caduti, ha sollevato critiche e malumori. L’intento dichiarato è nobile visto che il Comune vuole ricordare Barbara Rizzo e i suoi figli gemelli Giuseppe e Salvatore Asta, vittime innocenti di un attentato mafioso che voleva colpire il magistrato. Secondo molti cittadini e associazioni, il messaggio rischia di perdersi in una sovrapposizione visiva e simbolica che genera confusione.

«Un’operazione di cattivo gusto urbano», si legge in alcuni commenti sui social. Tra le voci più critiche, quella di Livio Marrocco, presidente della Fondazione Nova Civitas, che definisce la scelta «incomprensibile e fuori luogo». Secondo Marrocco, l’auto di Palermo avrebbe trovato una collocazione più coerente in Largo Falcone e Borsellino, oggi trascurato, ma potenzialmente trasformabile in un vero spazio della memoria. «Si è persa un’occasione concreta – dice - di recupero e riflessione civica».

Dal Comune si difende la scelta: “Flowers 132” è un’opera che parla con un linguaggio artistico volutamente duro, per ricordare che la violenza può essere sconfitta solo attraverso la memoria. L’installazione vuole essere un messaggio di speranza civile, capace di scuotere le coscienze e stimolare il dibattito». E il dibattito, in effetti, non manca. Il fine settimana trapanese è stato attraversato da opinioni contrastanti: da una parte chi vede nell’opera un segno potente di rinascita, dall’altra chi teme che l’estetica possa banalizzare una tragedia ancora viva nella memoria collettiva.

Come era prevedibile, ci sono anche interventi degli operatori politici, galvanizzati dall'idea di potere criticare l'amministrazione comunale. L’inaugurazione è prevista domani alle 9. A seguire, alle 10.30 nella Sala Sodano di Palazzo D’Alì, si terrà un collegamento video con Carlo Palermo, testimone diretto di quella strage e figura centrale nella storia giudiziaria italiana.