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Il caso

«Siamo oberati»: ma la risposta dell'Arpa arriva quando la Regione ha già revocato l'autorizzazione all'impianto di rifiuti

Il caso del sito per lo stoccaggio di immondizia della società Hub Cem al porto commerciale di Augusta aveva fatto scalpore proprio per l'uso dell'istituto del "silenzio assenso" in materia ambientale

Luisa Santangelo

01 Novembre 2025, 08:35

hub cem porto di augusta

Qualcuno evoca l’immagine di chi arriva in discoteca all’alba, mentre il dj smonta la consolle, e dice: «È qui la festa?». Solo che ad arrivare quando ormai i giochi sono fatti è l’Arpa Sicilia. L’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ha risposto giovedì, il 30 ottobre, alle richieste di chiarimenti sul nuovo impianto della società Hub Cem per la gestione dei rifiuti pericolosi (e non).

Una struttura da farsi al porto di Augusta, autorizzata a giugno dalla Regione, senza che la stessa Arpa avesse espresso un parere. Solo che, nell’attesa che l’Agenzia dicesse qualcosa (quantomeno in risposta alla prefettura di Siracusa, che voleva chiarimenti sull’iter), l’assessorato all’Energia ha fatto in tempo a revocare l’autorizzazione e la procura di Siracusa ad acquisire gli atti. Tutto questo dopo che la pubblicazione della notizia, ad agosto, aveva fatto scoppiare il caso.

«Nessuna valutazione è stata formalizzata dalla scrivente - scrive ora l’Arpa, decisamente fuori tempo massimo - a causa della grave carenza di personale e dell’elevato numero di procedimenti in istruttoria, già ripetutamente segnalata a tutte le autorità regionali competenti». L’Agenzia, si giustificano loro, non ha energie, uomini, donne e mezzi sufficienti. Una condizione «critica e perdurante», si legge nella lettera alla prefettura siracusana, che aveva formulato le sue domande il 12 agosto. È per via di questo sovraccarico che l’assessorato all'Energia si è dovuto avvalere del «silenzio assenso», sostiene l’Arpa. Anche se, nell’ambito delle procedure ambientali, quell’istituto non può essere applicato.

In più, si giustifica l’Agenzia, il suo parere è obbligatorio solo nel caso delle Autorizzazioni integrate ambientali. In questo caso, invece, Hub Cem Augusta spa ha chiesto un’Autorizzazione unica, per cui la legge non prevede «espressamente» che l’Agenzia della protezione dell’ambiente dia parere. «Si suppone», si legge nel documento, che le verifiche siano state fatte dall’assessorato, in assenza di quelle dell’Arpa. «Non di meno - è la concessione - Arpa Sicilia resta a disposizione dell’Autorità competente (sempre l’assessorato all’Energia della Regione, ndr) per una eventuale valutazione». Puntualizza poi l’Agenzia: «La scrivente non ha alcun titolo a provvedere alla revoca dell’autorizzazione [...] che compete solo al dirigente generale del dipartimento regionale dei Rifiuti, qualora ne sussistano i presupposti tecnico-giuridici». Che sussistevano, visto che l’1 ottobre in effetti l’autorizzazione è stata revocata.

In conclusione della nota, l’Arpa risponde poi alle sollecitazioni sulla presunta violazione della distanza minima tra l’eventuale impianto di gestione dell’immondizia, il centro abitato di Augusta e il Sito di interesse comunitario delle Saline. Di verificare la distanza, dice l’Arpa, si occupino il Comune di Augusta e l’ente gestore dell’area protetta. Se loro dovessero pure mettersi a fare questo, sarebbero persi.